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venerdì, Maggio 10, 2024
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PICCHIA IL PADRE E SPARA AL FRATELLO. LITE FAMILIARE A VARCATURO

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VARCATURO (Giugliano) – Un rapporto difficile, intessuto di discussioni e litigi, frutto di una vita familiare mai serena e tranquilla. Tra Gennaro, 58 anni, e Raffaele Simeoli , 26 anni, padre e figlio di Varcaturo, l’ altra mattina è scoppiato l’ ennesimo diverbio che poteva trasformarsi in una tragedia. In un raptus di violenza, al culmine di uno scambio di insulti, il giovane ha colpito il padre alla testa con una stampella. Ha poi esploso alcuni colpi di pistola all’indirizzo del fratello che era accorso in difesa dell’anziano genitore. Fortunatamente i colpi sono andati a vuoto. E’ accaduto a Varcaturo, in un’azienda agricola a conduzione familiare. All’ origine dell’ episodio lo scenario più classico in vicende del genere: un antico rancore culminato in raptus criminale. E tutto per un trattore. Un trattore che il padre 58enne non voleva che il figlio utilizzasse. Il giovane, invece, se ne serviva per dei lavoretti presso alcune imprese agricole del circondario. Proprio qualche giorno fa era stato il padre a farlo riparare, per un guasto attribuito all’uso che ne faceva il ragazzo. 3500 euro era costato il conto dal meccanico. “Tu il trattore non lo tocchi più” gli avrebbe intimato il genitore. Un comando che il 26enne non aveva intenzione di rispettare. L’altra mattina è tornato a riutilizzarlo e ne è nata la lite. Un litigio più violento del solito: insulti, schiaffi, pugni, poi la stampella dritta sul capo dell’anziano padre. Non pensava più a niente, Raffele Simeoli. Pensava soltanto che quel vecchio di fronte era il suo nemico di una vita. Non era più suo padre. Solo un nemico. Gli si saranno accavallati i ricordi in mente, al giovane. Chissà quali immagini gli sono tornate davanti. Quanti anni di rancore ha rivisto in pochi attimi. E allora il rancore è diventato odio. E quando l’altro fratello è giunto in difesa del genitore sanguinante al capo e privo di sensi, Raffele ha estratto una pistola e ha fatto fuoco. Una, due, tre pistolettate. Tutte fortunatamente andate a vuoto. Sul posto sono intervenuti i poliziotti del comando di Giugliano, agli ordini del vicequestore Alberto Francini. Sono stati i vicini ad allertare gli agenti, allarmati dai colpi di pistola. Gennaro Simeoli è stato medicato all’ospedale “San Giuliano”: se la caverà in dieci giorni. Raffele è stato denunciato a piede libero per lesioni.

C’è silenzio ora in quella piccola azienda del Giuglianese. Un silenzio inquietante anche per i dirimpettai, abituati alle continue liti che attraverso le finestre hanno animato il vicinato. Una storia di angherie e squallore quella dei Simeoli, che la riservatezza familiare non è riuscita a tenere lontana alle chiacchiere di paese.

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