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venerdì, Marzo 29, 2024
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REFERENDUM/4. MARINIELLO (PRC): «NO ALLA RIFORMA CHE AFFOSSA L’ITALIA»

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Siamo ormai prossimi alle votazioni per il referendum. L’atmosfera continua ad esser tesa, sia a livello nazionale che regionale. A seguito della scarsa informazione, che ha confuso ancora di più gli elettori, ascoltiamo Giuseppe Mariniello, rappresentante per il Comitato “No” di Giugliano. Dopo aver organizzato incontri con costituzionalisti noti e rappresentanti di partito, continua il suo impegno da “militante” della politica.




Lei è il referente per il comitato “no” di Giugliano. Innanzitutto perchè i cittadini, secondo lei, dovrebbero votare no al prossimo referendum?

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Innanzitutto per respingere un’idea reazionaria e antistorica del federalismo, basata inoltre sul rifiuto geografico del principio di eguaglianza sostanziale contenuto nella Costituzione. Non è accettabile in alcun modo che esistano sistemi sanitari e sistemi di istruzione diversi nelle Regioni italiane, non è possibile che il Mezzogiorno sia relegato ancora una volta ad una situazione di marginalità sociale ed economica.



Nei recenti dibattiti televisivi è tuonata la voce del centro destra. Sostengono che il “si” potrebbe dar vita ad un nuovo stato, snello ed efficiente. Che sia giusto dare più poteri al premier . Che la modifica di 50 articoli della costituzione sia non solo possibile ma
necessaria. Qual è il suo parere in merito?

L’efficienza dello Stato non può in alcun modo contrapporsi alla legittimazione democratica dei governanti che, al contrario, è un assunto fondamentale di un paese moderno. Peraltro si dovrebbe colmare il deficit di rappresentanza che contraddistingue il nostro sistema politico, provando ad incentivare tutti gli strumenti che consentano una partecipazione attiva della cittadinanza.



In quanto referente per il comitato “no” di Giugliano, come procederà per rendere chiara, nei limiti del possibile, l’informazione in merito? Considerando quanto sia tacciata di faziosità la stessa pubblicità per il referendum che nel riassunto fa prevalere l’aspetto più semplice della riforma, e cioè la riduzione del numero dei parlamentari. Una sintesi che non va giù al centrosinistra, che prende di mira anche l’informazione di Tg1 e Tg2.

Come dirigente di partito ho contribuito ad organizzare un momento di informazione con un rappresentate dell’Anpi e con un costituzionalista di acclarata fama. Per il resto continueremo a lavorare da militanti come per altri momenti elettorali, con il porta a porta, con il passaparola, con tutte gli strumenti in
cui di solito si articola la nostra attività di militanza.

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