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venerdì, Aprile 19, 2024
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REFERENDUM/3. FIORELLA BILANCIO (FI): «SI ALL’APPUNTAMENTO CON LA STORIA»

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«Il 25 e 26 giugno saremo chiamati ad esprimerci sulla Riforma della Carta Costituzionale per confermare o meno le modifiche introdotte dall’ultima legge varata dal Parlamento nella scorsa legislatura.

Per quest’anno è il terzo e, per alcuni cittadini, il quarto appuntamento elettorale, per cui è comprensibile che tanti si dicano stanchi di andare a votare, demotivati, anche per il fatto che “votiamo, votiamo, ma non cambia mai nulla” e le cose non vanno come vorrebbero. Mi sembra, pertanto, necessario sottolineare che, stavolta, forse ancor più delle altre, è importantissimo andare a votare e partecipare a quello che è stato definito un “appuntamento con la storia”. La semplice risposta, SI/No, che daremo, si tradurrà, infatti, in una scelta che inciderà sull’assetto istituzionale del nostro Paese, sul rapporto con le Istituzioni, in definitiva, sul futuro nostro e dei nostri figli.
A ciò si aggiunga che con il voto, stavolta, non esprimeremo la preferenza per questo o quel partito, questo o quel candidato. Come è noto, con il referendum si esercita un diritto fondamentale che il Costituente ha riconosciuto e sancito: quello della sovranità popolare. I cittadini italiani, votando per il Referendum costituzionale, hanno la possibilità di esprimersi direttamente, e non per il tramite del Parlamento, come di regola accade. Per questo è, sicuramente, indispensabile raccomandare a tutte le elettrici ed a tutti gli elettori, di esercitare il ‘sacro e inviolabile diritto di voto e di non darla vinta all’indifferenza ed al pessimismo di chi crede e fa credere che votare sia inutile.

Cercherò ora di esporre, brevemente, le considerazioni che, al di là della mia appartenenza politica, mi hanno indotto a orientarmi per il sì. Innanzitutto, la modifica della seconda parte della nostra Costituzione, attesa da decenni, è ormai indispensabile per modernizzare le nostre istituzioni, rendendole più duttili e rispondenti alle nostre nuove e diverse esigenze. Con la Devoluzione le decisioni in materia di Sanità, Scuola, Polizia locale, saranno assunte dalle Regioni, istituzioni per loro natura più vicine ai cittadini e quindi più capaci di ascoltare le esigenze dei territori e della gente. Mentre le materie per le quali è necessario che l’indirizzo sia unitario resteranno demandate allo Stato.

Il Parlamento, pur restando il perno del nostro sistema costituzionale, sarà più snello ed efficiente: con la riforma, infatti, eliminando la forma del bicameralismo perfetto, si ridurranno i tempi di approvazione delle leggi. Il Senato federale, inoltre, sarà l’organo deputato a raccogliere le istanze locali, a rappresentare la voce delle Regioni e a decidere sulle materie concorrenti.
Votando SI ci saranno ben 177 parlamentari in meno: meno poltrone, meno costi, più efficienza.
Anche il Governo dell’Italia vedrà finalmente abolite quelle pratiche, come il trasformismo e i ribaltoni, che in passato hanno indebolito la capacità di governo degli esecutivi e ridicolizzato il nostro paese all’estero. Il Premierato, introdotto dalla Riforma, vuol dire proprio che i cittadini avranno la possibilità, anzi, il diritto, di eleggere direttamente il Capo del Governo e la sua maggioranza per cinque anni. Nessun partito potrà cambiare le carte in tavola e tradire il nostro voto: in caso contrario, tutti a casa; la decisione torna al popolo.

Infine, bisogna a tutti spiegare che il Federalismo, così come concepito dalla nostra riforma, unisce e non divide. Una prova per tutte: questa riforma sopprime la disposizione, introdotta dalla sinistra nel 2001, che prevede il ‘regionalismo differenziato’, ovvero la possibilità per una Regione di ottenere forme di autonomia diverse rispetto a quelle di altre regioni. In altre parole, con questa riforma si evita il pericolo di penalizzare alcune aree, specie quelle del nostro Sud, rispetto ad altre.

Domenica 25 e domenica 26 saremo di nuovo dinanzi ad una scelta di campo: tra l’Italia del NO, che guarda al passato e demonizza il cambiamento, temendo che la Riforma, aumentando la libertà dei cittadini, possa diminuire il proprio potere di controllo sullo Stato e sulla società, e l’Italia del SI, l’Italia che guarda avanti e crede alla necessità di un profondo e positivo cambiamento. Domenica e lunedì, scegliamo di non tornare indietro, scegliamo di andare avanti. Forza SI».



Fiorella Bilancio

Capogruppo Forza Italia Comune di Grumo Nevano (Na)

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