Tra le persone arrestate questa mattina dai carabinieri che hanno dato esecuzione a un fermo di indiziato di delitto emesso dalla D.D.A. di Napoli per tentata estorsione aggravata da finalità mafiose nei confronti di quattro soggetti appartenenti al clan Sequino, c’è anche il 44enne Pasquale Amodio. L’uomo è già conosciuto alle cronache cittadine: esattamente un anno fa scampò ad un agguato nel corso del quale perse la vita il boss del Cavone Salvatore Esposito e un altro uomo, Ciro Marfè. Secondo le ricostruzioni effettuate dalle forze dell’ordine Amodio, insieme a Esposito e Marfè furono intercettati dai killer in via Salvator Rosa nella zona del Cavone diretti verso un summit di camorra.
Pasquale Amodio era ferito ma ancora vivo. Un proiettile gli si era conficcato nel costato. I killer però avevano deciso di non finirlo perché ammazzare in via Salvator Rosa era troppo rischioso e così preferirono scendere a folle velocità con gli scooter verso il Cavone e poi verso Capodimonte. Una fuga lontano dalle telecamere. Ma Amodio, che crollò con lo scooter in via Salvator Rosa fu caricato da un altro scooter, forse un amico o forse un altro componente del gruppo che stava facendo un summit nel centro di vico Nocelle. Da lì la corsa verso il corso Vittorio Emanuele. Lì trovarono un’autombulanza e minacciarono infermieri e conducenti.
Camorra della Sanità. Scacco ai Sequino, tra gli arrestati anche Pasquale Amodio: scampò ad un agguato al Cavone. LA FOTO
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