Questa notte ha perso la vita Michela Murgia, la scrittrice aveva 51 anni e lo scorso maggio aveva annunciato di avere un tumore al quarto stadio; la sua storia e l’attenzione sull’importanza della prevenzione. Così Roberto Saviano ha ricordato la scrittrice: “Ma l’amor mio non muore”.
L’annuncio della malattia di Michela Murgia
La scrittrice ed attivista femminista Michela Murgia ha perso la vita a causa di un tumore che aveva annunciato quattro mesi fa. Già nel 2014, quando era candidata alla presidenza della Regione Sardegna, le era stato diagnosticato un cancro al polmone. All’epoca però decise di affrontare la malattia privatamente, non parlandone perché: “Non voleva pietà“. Questa volta però le cose sono andate, sfortunatamente, in modo diverso.
Il cancro questa volta è partito dal rene ma a causa del Covid, dice la donna: “Avevo trascurato i controlli“. Michela ha combattuto per i suoi ideali fino all’ultimo respiro; cercando di far valere ciò in cui credeva. La sua vita privata ha, negli ultimi mesi, attirato molto l’attenzione pubblica. L’annuncio della sua malattia ed il modo in cui, questa volta, la scrittrice ha deciso di condividere l’esperienza, ha fatto legare a se.
Michela Murgia si era da poco sposata in seconde nozze ‘in articulo mortis‘ per garantire alla sua famiglia ‘allargata‘ quello che la ‘legge non garantisce‘. Nonostante la scrittrice non credeva nel valore del matrimonio infatti, decise lo stesso di convolare a nozze come ‘atto politico’.
Da quando Michela ha scoperto di avere un tumore al quarto stadio ha sempre pubblicamente condiviso come si è modificata la sua visione della vita. La Murgia ha dato importanza alla prevenzione e a come sia fondamentale prendersi cura di se, in corpo ed anima. “Posso stare meglio, ma non posso più stare ‘bene’. ‘Meglio’ è comunque preferibile a male, quindi godetene con me” diceva la Murgia su Instagram. Il modo estremamente realista con il quale guardava alla malattia era emblematico della scrittrice.
Gli ultimi saluti
“Non amo mettere foto dall’ospedale, ma nemmeno voglio nascondere che ci entro, perché è anche questo che fanno le persone che si curano e dobbiamo solo ringraziare di poterlo fare, in barba a chi demonizza chi paga le tasse” continuava poi in uno dei suoi ultimi post. “Smettete di mandare cibo al Cambio, però: non posso mangiare tutti i dolci del sud, i formaggi della val padana e i vini del Veneto. Tanto non cresco più” chiude poi con simpatia.
Una donna forte che ha combattuto per i suoi ideali, per la sua famiglia e non solo. Sono tanti infatti i messaggi di vicinanza di colleghi ed amici sul web. Anche lo stesso Roberto Saviano scrive: “Ma l’amor mio non muore” pubblicando una foto di una Murgia sorridente.