Sconti in appello e ben 17 pene rideterminate. Si conclude così il processo all’ala imprenditoriale del clan Moccia che nell’aprile del 2022 fu raggiunta da un’imponente operazione (l’operazione Morfeo) che portò all’emissione di cinquanta ordinanza di custodia cautelare in carcere. Queste le pene rideterminate in appello:
Nicola Avverso 6 anni e otto mesi (difeso dall’avvocato Domenico Dello Iacono), Pasquale Carrese 7 anni e quattro mesi (difeso dall’avvocato Dario Carmine Procentese), Vincenzo Caputo 6 anni e otto mesi (difeso dall’avvocato Michele Caiafa), Giovanni Forte 6 anni e otto mesi (difeso dall’avvocato Procentese), Antono Amabile 8 anni e quattro mesi (difeso dall’avvocato Salvatore D’Antonio), Raffaele Castaldo 6 anni e otto mesi (difeso dall’avvocato Michele Caiafa), Santo Silvestro 7 anni e quattro mesi (difeso dall’avvocato Stellato), Anna Ceriello 5 anni (difesa dall’avvocato Alfredo Durante), Domenico Cimini 21 anni in continuazione con altre sentenze (difeso dall’avvocato Claudio Davino) Anselmo Vitucci anni 17 (difeso dall’avvocato Michele Caiafa), Antonio Donatore 7 anni e otto mesi (difeso dall’avvocato Michele Caiafa), Giuseppe Puzio 9 anni e due mesi. Assoluzione per Enrico Petrillo che in primo grado era stato condannato alla pena di otto anni con l’accusa di concorrente esterno del clan Moccia.
Petrillo è stato assolto con formula ampia sebbene a suo carico vi erano le dichiarazioni di Michele Puzio, Salvatore Scafuto e Antonio Cinquegrana. Nonostante un quadro probatorio apparentemente schiacciante, i giudici della corte di appello hanno condiviso le argomentazioni degli avvocati Dario Carmine Procentese e Giovanni Vignola ed hanno assolto con formula ampia il Petrillo per il quale è stata disposta l’immediata scarcerazione. Scarcerata anche Anna Ceriello che, grazie alla linea del suo legale Alfredo Durante, si è vista riconoscere la continuazione con una vecchia sentenza per associazione.


