La Corte di Cassazione, Sezione Prima, con sentenza pronunciata il 25 novembre ha decretato in via definitiva l’innocenza dell’imprenditore Petrillo Enrico, confermando l’assoluzione pronunciata nel dicembre del 2024 dalla Corte di Appello di Napoli.
L’imprenditore afragolese era accusato di concorso esterno in associazione mafiosa e per questi fatti tratto in arresto nell’aprile del 2022 nell’ambito della più ampia inchiesta denominata Morfeo che aveva portato all’arresto di 52 persone.
In primo grado Petrillo si era visto infliggere una severa condanna dal Gup del Tribunale di Napoli ad otto anni di reclusione.
Nel giudizio di Appello, celebrato innanzi alla V Sezione della Corte di Appello di Napoli, fu completamente ribaltato il giudizio di primo grado ed al Petrillo fu concessa la libertà dopo essere stato assolto con la formula perché il fatto non sussiste.
Nel corso del giudizio di Appello, il Sostituto Procuratore Generale di udienza richiese per Petrillo l’assoluzione associandosi alle richieste difensive, persuaso dal lavoro dei legali del Petrillo della completa estraneità ai fatti dell’imprenditore.
Nonostante l’assoluzione, il Procuratore Generale presso la Corte di Appello di Napoli propose ricorso per Cassazione avverso la sentenza assolutoria del Petrillo chiedendo l’annullamento con rinvio della stessa evidenziando come i diversi pentiti (Scafuto, Puzio, D’Angelo e Cinquegrana), le innumerevoli intercettazioni e l’analisi patrimoniale della GDF fossero in realtà elementi più che sufficienti per una condanna dell’imprenditore.
La Corte di Cassazione ha invece decretato la fine della tribolata vicenda giudiziaria dell’imprenditore, accertando in via definitiva l’estraneità ai fatti e la completa e totale innocenza del Petrillo.
Petrillo è difeso dagli avvocati Dario Carmine Procentese e Giovan Battista Vignola.


