“Siani era, è, molto più di un simbolo della lotta per la legalità. Per me, e per molti altri che continuano a fare con coscienza e con passione il loro mestiere, quello di giornalista, è soprattutto un giovane uomo ucciso perché faceva il suo lavoro di cronista. Da “abusivo”, da precario. Senza privilegi, tutele e protezioni. Costretto, come molti suoi colleghi di ieri e di oggi, a rinunciare spesso ai propri diritti pur di inseguire il proprio sogno. Io non vedo molta differenza tra un operaio che muore a nero su un cantiere e un giornalista precario che muore per un’inchiesta. In entrambi i casi la loro morte non sarà responsabilità di nessuno. Perciò il lavoro e la lotta per il lavoro devono essere alla base di tutto, Sempre.”
Un lungo post è apparso sul profilo Facebook di Jorit, l’artista napoletano in azione in questi giorni a Giugliano, nell’area della Resit. Jorit si è messo a lavoro per regalare alla città un murales dedicato a Giancarlo Siani, giornalista ucciso dalla camorra a Napoli. L’opera è stata commissionata da Mario Di Biase, commissario per la bonifica della Resit. La scelta dell’area non è casuale ma dal forte significato, un’opera come simbolo di di rinascita.