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Antonio Simeoli lascia il carcere, era il palazzinaro del clan Polverino

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Antonio Simeoli è stato scarcerato dopo aver scontato quasi tutta la pena: il 77enne è stato condannato a 12 anni e 6 mesi per associazione con il clan Polverino. Dunque Ciaulone, fondatore della Sime Costruzioni, è ora agli arresti domiciliari e, come riporta Il Mattino, in primavera sarà un uomo libero.

Camorra: sequestro beni a clan Polverino: articolo del giugno 2020

C’era anche un asilo nido tra i beni che i carabinieri del Nucleo investigativo di Napoli hanno sequestrato al clan Polverino di Marano. I militari hanno sequestrato anche 2 ville da 12 vani, 2 garage, 2 magazzini-deposito, 6 locali commerciali e 3 appezzamenti di terreno per 39.220 metri quadri.

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Beni, per 10 milioni di euro, riconducibili ad Antonio Simeoli e ad suoi due figli, Luigi e Benedetto, imprenditori ritenuti legati al clan, già condannati in via definitiva per vari reati. Secondo gli investigatori della DDA, il boss Giuseppe Polverino, attraverso un patto, sarebbe diventato socio occulto al 50% di Antonio Simeoli, finanziando le sue imprese con i proventi delle attività illecite del clan.

Parte del denaro ricavato, è emerso, veniva versato nelle casse della cosca e poi usato per alimentare, tra l’altro, il traffico di droga, e per pagare gli affiliati. Le indagini si sono estese anche alla società Garden City Cooperativa Edilizia Spa anche questa gestita da Antonio Simeoli.

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Redazione Internapoli
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