Si chiama Emmanuele Guadagno l’uomo che la notte del 31 gennaio scorso diede fuoco al Buco Pertuso, uno dei locali simbolo della movida del Centro storico. Ad arrestare il piromane sono stati gli agenti del commissariato decumani su disposizione della Procura di Napoli. Il 28enne, originario della zona di Piazza Mercato, è stato identificato e successivamente arrestato grazie alle immagini riprese dalle telecamere di sorveglianza, che hanno documentato l’intera scena, e a un’intensa attività investigativa che ha permesso di rintracciarlo.
Ancora ignari i motivi del gesto. Da chiarire se si tratti di una vicenda legata a motivi personali o se Caruso abbia agito per conto di qualcun altro. Le fiamme che si propagarono intorno alle 4 del mattino distrussero tutto il locale.
Il rogo per vendetta
Il giovane non risulta legato a clan camorristici e, nel corso delle indagini, è emerso che il raid incendiario non era motivato da un tentativo di estorsione, come inizialmente ipotizzato. Anche il proprietario del bar, Mauro Serino, aveva da subito dichiarato pubblicamente di non aver mai ricevuto minacce né avuto attriti con persone ritenute pericolose. Secondo quanto riporta il Corriere del Mezzogiorno, Guadagno avrebbe dato fuoco al locale per un vecchio contrasto irrisolto con una ragazza che frequentava abitualmente il bar. Si è trattato, dunque, di un atto di vendetta: intorno alle quattro del mattino, approfittando del buio, il 28enne si è recato davanti alla serranda del locale in via Giovanni Paladino e ha appiccato l’incendio.