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Aumentano gli italiani in povertà alimentare: 4,9 milioni non ha un pasto completo ogni 2 giorni

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Le percentuali aumentano in modo significativo rispetto al 2023 e la povertà alimentare infanga lo stivale tricolore. Ormai un numero sempre più cospicuo di italiani ha concrete difficoltà nel permettersi pasti completi e necessari sul piano della salute.

L’alimentazione: Un problema sempre più concreto 

Sotto vari versanti e in diverse modalità si scatena il malcontento nutrizionale che imperversa con veemenza sulle famiglie degli italiani. A causa della povertà alimentare sono 4,9 milioni gli italiani, l’8,4% della popolazione over 16, che non hanno potuto permettersi un pasto completo ogni due giorni. Mentre coinvolge 2,9 milioni di persone, cioè il 5,9% di individui sopra i 16 anni, la sistematica difficoltà di andare a mangiare fuori con parenti e amici. A salire del 40% sono anche gli aiuti alimentari distribuiti negli ultimi 5 anni. Questi i dati rivelativi rilasciati nel quinto rapporto sulla povertà alimentare di ActionAid. Concretamente tutto questo significa che risulta obiettivamente impossibile giovare di un pasto completo ogni due giorni costituito da carne, pollo, pesce o equivalente vegetariano. Mentre sul piano sociale la deprivazione alimentare porta gli italiani a mangiare una volta al mese fuori casa.

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Per quanto riguarda la condizione alimentare sul piano materiale, tra il 2019 e il 2023, il numero di chi riceve aiuti alimentari Fead (Fondo di Aiuti Europei agli Indigenti) tramite enti del terzo settore dislocati in tutta Italia è aumentato del 40%. il numero degli italiani è aumentato da 2,08 milioni a quasi 2,91 milioni di beneficiari (dati del ministero delle Politiche Sociali e del Lavoro).

Agire concretamente per eludere la povertà alimentare

“Sebbene gli aiuti alimentari siano aumentati soprattutto a seguito della pandemia restano comunque una risoluzione provvisoria e non sufficiente. Anche restando necessari non risolvono i problemi che si creano alla base della povertà alimentare. Per questo è urgente rinnovare le politiche di contrasto, affiancando agli aiuti materiali nuove strategie di intervento. Occorre impostare un monitoraggio locale che non si soffermi soltanto sull’accessibilità economica al cibo ma analizzi anche l’aspetto sociale e relazionale e di conseguenza il benessere fisico ed emotivo delle persone. Queste le dichiarazioni di  Roberto Sensi, Responsabile Programma Povertà alimentare ActionAid Italia.

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