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sabato, Giugno 28, 2025
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Dalla rinascita dopo il fallimento allo Scudetto, i momenti più belli dei 20 anni di Adl alla Presidenza del Napoli

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Era il 6 settembre del 2004 quando Aurelio De Laurentiis prese le redini del Napoli, allora chiamato ancora Napoli Soccer. In quel momento in pochi avrebbero scommesso su una permanenza così longeva del patron azzurro che però è arrivato a festeggiare così i 20 anni di presidenza tra colpi da teatro e vittorie memorabili.

Ventennio targato ADL

“E’ con orgoglio che festeggio questi primi 20 anni di straordinario cammino, come Presidente e proprietario del Napoli, che abbiamo tutti insieme portato a primeggiare in Italia e in Europa con un percorso vincente. Grazie a tutti coloro che hanno partecipato a questo traguardo”. 

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Festeggia con queste parole Aurelio De Laurentiis il suo primo ventennio alla guida del Napoli. La convivenza con la piazza partenopea non è mai stata facile per il presidente azzurro. Le prime difficoltà sorsero sin dall’inizio quando al Napoli mancavano i materiali essenziali per svolgere gli allenamenti come palloni e magliette, cosa che ADL alcuni anni dopo confermerà, ma il patron non si diede per vinto e continuò ad inseguire il sogno di riportare il Napoli nell’olimpo del calcio italiano.

Dalla Serie C alla Champions, il sogno di Aurelio

Dopo i primi tormenti e la promozione persa contro l’Avellino nel 2005, Aurelio si rimbocca le maniche ed inizia ad investire nel suo Napoli. Comincia così la scalata azzurra che si accende prima con l’approdo in serie B, accordato all’acquisto del titolo SSC Napoli,  e poi con l’arrivo nella massima serie subito dopo con il pari per 0 a 0 col Genoa. Nel giro di poco tempo il Napoli, con gli acquisti di Hamsik e Lavezzi, prima conquista un posto in Europa, sfumato in seguito con la sconfitta ai preliminari contro il  Benfica, poi arriva addirittura in Champions League nella stagione 2010/11, riuscendo a vincere poi la sua prima coppa Italia nella stagione 2011/12 contro la Juventus per 2 a 0 grazie alle reti del matador Cavani e di Marekiaro Hamsik.  Trofeo questo a cui  seguiranno le altre due coppe Italia vinte nelle stagioni 2013/14 e 2019/20. 

In mezzo a queste due coppe, c’è anche la vittoria della Supercoppa di nuovo contro la Juventus, questa volta a Doha con marchio pesante di Rafa Benitez che batte la vecchia signora ai calci di rigore.

Missione tricolore

Passano gli anni ma il Napoli non riesce a centrare il suo grande obiettivo, ci prova con il maestro Maurizio Sarri fallendo per poco l’impresa,  all’inizio con un mostruoso Higuain da 36 reti e poi con un Mertens versione goleador. Provano a metterci le mani anche Ancelotti e Gattuso ma entrambi escono senza successo a meno di quella coppa Italia vinta da Ringhio.

Aurelio decide poi di chiamare alla sua corte un uomo forte e deciso come il suo destino sulla panchina azzurra, Luciano Spalletti. Nasce così il suo capolavoro, il terzo  scudetto, che arriva nonostante le cessioni importanti dei big come  Insigne, Koulibaly e Mertens, trovando  la forza e il coraggio di puntare su uno sconosciuto georgiano e un finto timido difensore coreano sbarellando la concorrenza e conquistando anche in semifinale della già citata Champions, traguardo mai raggiunto prima e unico nella storia del club. 

Il presente azzurro

Dopo la vittoria del suo terzo titolo, in Napoli e ADL si trovano poi alle prese con un pessima stagione conclusa con l‘ottavo posto in classifica senza coppe europee dopo ben 13 anni dall’ultima volta. Per evitare che la situazione sfugga di mano, ADL si affida ad un uomo di ferro come il comandante  Antonio Conte nella speranza di vincere questa altra e nuova battaglia, così da riprendere da dove si è lasciato con un futuro ancora tutto da scrivere. 

“Sono io il vostro Cavani”

Quando però si parla della presidenza di Aurelio De Laurentiis non si possono però citare i vari colpi di teatro da grande maestro del patron azzurro. Indimenticabile la presentazione di Gökhan Inler con la maschera da leone, oppure la mitica sfuriata contro i funzionari della lega per un calendario a suo dire “troppo anti-napoli” e la sua mitica fuga in motorino. Dulcis in fundo, la celebre frase detta ad un tifoso durante il ritiro a Dimaro, “Sono io il vostro Cavani” per rimarcare la sua autorità e potere decisionale sugli acquisti di mercato. 

 Che vi piaccia o no, in questi 20 anni di presidenza Aurelio De Laurentiis ha riportato il Napoli in alto, non senza però momenti epici da ricordare non sempre così positivi.
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