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“Basta sesso con i 15enni”, assolta la maestra accusata di pornografia

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Daniela Casulli, maestra 48enne di Bari condannata in primo grado di pornografia minorile e corruzione di minorenne è stata prosciolta in appello e potrà tornare a condurre liberamente la sua vita e ad insegnare. La donna, però sembra avere obiettivi diversi per il suo futuro. “Frequentare minorenni? Ho smesso, mi è passata la voglia. Non per quello che è accaduto, ma perché nella vita ci sono delle fasi e ora non li trovo più interessanti”.

I rapporti sessuali della maestra con i minorenni

L’indagine era scattata nel 2021 quando alcuni genitori avevano trovato materiale sospetto nel cellulare dei figli. I carabinieri entrarono in un b&b e trovarono Daniela Casulli con uno dei ragazzi. Secondo l’accusa, la maestra avrebbe avuto rapporti sessuali con un 15enne mentre altri ragazzi (di cui uno 13enne) filmavano l’atto trasmettendolo in diretta social a insaputa della donna.

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Da quel momento scattarono prima i domiciliari, poi la condanna in primo grado a 7 anni e 3 mesi e la pena accessoria che prevedeva il divieto di lavorare a contatto con minori.Non ho mai smesso di lottare per questo risultato. Quando nel 2021 fui sottoposta agli arresti domiciliari, ero un’insegnante precaria. Ho studiato e superato un concorso, sono stata assunta ma poi licenziata dopo la condanna di primo grado. Adesso ci sono i margini per impugnare il licenziamento, anche se la mia vera passione resta il diritto penale. Sono laureata in Giurisprudenza e voglio diventare avvocata, ha raccontato la 48enne come riportato da Repubblica.

Le prove alterate e le accuse di revenge porn

A poche ore di distanza dalla assoluzione in secondo grado la donna ha continuato a difendere le sue azioni: “I ragazzi avevano più di 14 anni. Li ho conosciuti sui social e con loro avevo rapporti consenzienti e paritari. Non c’era reato. I video non sono stati da me sollecitati né divulgati”.

Questa storia è nata dalla segnalazione di una donna, che ne aveva trovato uno, di cui io ero protagonista, nel telefono del figlio, che io non conoscevo e con cui non ho mai avuto rapporti. I video giravano a mia insaputa, quindi possiamo dire che in questa storia io sono la vittima ha aggiunto Daniela Casulli. La donna ha presentato anche diverse denunce per revenge porn e anche contro giudici e carabinieri, poi archiviate. “Sono convinta che le prove a mio carico siano state alterate, a partire dai video consegnati alla Procura tagliati e senza audio mentre gli originali forniscono un quadro diverso della vicenda. Per quanto riguarda i giudici, ritengo che abbiano commesso irregolarità nella gestione del processo” ha concluso la 48enne.

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