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venerdì, Aprile 19, 2024
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Aumenta ancora il prezzo delle benzina, arriva la ‘batosta’ delle vacanze

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Secondo i dati settimanali del ministero dello Sviluppo Economico salgono ancora i prezzi della benzina in Italia. Quindi si attesta, in modalità self service, a 1,657 euro al litro. Stabile invece il gasolio a 1,510 euro. Continua così, anche se a rilento, la risalita del prezzo della benzina, che raggiunge il record dal 22 ottobre 2018 quando toccò i 1,661 euro. Mentre il gasolio è ai valori massimi dal 3 giugno 2019, quando si attestò a 1.514 euro al litro.

In sette mesi, dalla prima rilevazione del 2021 (4 gennaio), un pieno da 50 litri è aumentato di 10,8 euro per la benzina e di 9,55 per il gasolio, con un rincaro rispettivamente del 15% e 14,5%. Su base annua è pari ad una stangata ad autovettura di 259 euro per la benzina e 229 per il gasolio” denuncia Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori.

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Che prosegue: “In un anno esatto, dalla rilevazione del 10 agosto 2020, quando la benzina era a 1.398 euro al litro ed il gasolio a 1.284, un pieno da 50 litri costa 12,99 euro in più per la benzina e 11,28 per il gasolio con un rialzo, rispettivamente, del 18,6% e 17,6%. Un rincaro che equivale, su base annua, a una scoppola record di 312 euro all’anno per la benzina e 271 per il gasolio“.

“NUOVI RINCARI DEI PREZZI DELLA BENZINA”

Secondo il presidente di Assoutenti Furio Truzzi: “I nuovi rincari dei prezzi di benzina e gasolio arrivano dopo una settimana di sostanziali ribassi per le quotazioni del petrolio sui mercati internazionali. Questo conferma che i listini alla pompa risentono delle partenze degli italiani, aumentando in modo speculativo in occasione degli spostamenti delle famiglie su strade e autostrade per raggiungere le località di villeggiatura. Il conto per la collettività si fa di giorno in giorno più salato e solo per i rifornimenti le famiglie italiane dovranno mettere in conto una maggiore spesa complessiva pari a 8 miliardi di euro annui a causa della corsa dei carburanti alla pompa“.

Ci sono poi gli effetti indiretti che già iniziano a farsi sentire sulle tasche degli italiani, dall’aumento dei prezzi al dettaglio per una moltitudine di prodotti ai pesanti rincari delle tariffe luce e gas e anche l’industria andrà incontro a maggiori costi di produzione che verranno inevitabilmente scaricati sui consumatori. Di fronte a tale scenario il Governo Draghi deve intervenire, riducendo la tassazione abnorme che vige sui prezzi dei carburanti e tagliando accise inutile e anacronistiche che servono solo ad aumentare le casse erariali, studiando meccanismi automatici per limitare gli effetti del caro-benzina sulla collettività già impoverita da un anno e mezzo di Covid” conclude Truzzi.

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