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giovedì, Maggio 2, 2024
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Bimba ferita a S. Anastasia, la mamma di Noemi: “E’ come rivivere tutto. Andremo a trovarli”

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Voglio solo abbracciarli, perché in questi casi c’è poco da dire. È una vergogna, siamo ancora al Far West, siamo ancora in queste condizioni. È successo anche per Francesco Pio. Oggi un’altra tragedia, che ha coinvolto una bimba di 10 anni. Io e mio marito siamo sconvolti“. Sono le parole di Tania Esposito, mamma della piccola Noemi, che parla con la voce di chi ha rivissuto un incubo, quello che ha patito quattro anni fa. La sua bimba, infatti, venne colpita durante un agguato di camorra, in pieno giorno a piazza Nazionale, a Napoli. Né lei, né la sua famiglia c’entravano nulla. Come loro, oggi, un’altra famiglia ha visto la sua vita cambiare improvvisamente.

Quattro anni dopo sembra di rivivere la stessa scena. “Io e mio marito siamo sconvolti. È come rivivere tutto, stiamo male. Li andremo sicuramente a trovare, quando sarà possibile, per portare la nostra vicinanza. Sappiamo cosa significa, cosa si prova. Uguale a Noemi. Si è ripetuta la stessa cosa, che non doveva accadere più“.

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La piccola Noemi, ancora oggi, porta un busto, per sorreggere la sua delicata colonna vertebrale. Cerca di crescere affrontando, poco alla volta, quello che le è successo. Un dolore che Tania e suo marito Fabio conoscono bene. E che ogni giorno, costantemente, cercano di testimoniare per evitare che accada ancora.

Intanto continuano le indagini per ricostruire con precisione quanto accaduto.

Spari all’impazzata con mitra e pistola durante la festa tra bimbi, il terribile retroscena sulla stesa di S. Anastasia – articolo precedente

Si è consegnato un diciassettenne coinvolto nella sparatoria avvenuta ieri sera a Sant’Anastasia, in provincia di Napoli, nella quale sono rimasti feriti tre persone: padre, madre e figlia di 10 anni, quest’ultima ancora ricoverata in prognosi riservata nell’ospedale Santobono di Napoli. Il ragazzo si è presentato dai carabinieri accompagnato dal suo avvocato.  In precedenza si era costituito anche un giovane di 19 anni, Emanuele Civita.

Solo 19 anni ma già una pesante accusa a carico. Quella di essere indicato come uno degli autori della stesa che la scorsa sera, a Sant’Anastasia, ha causato il ferimento di una bambina di soli dieci anni poi operata alla testa al Santobono di Napoli. E’ stato fermato dai carabinieri della compagnia di Castello di Cisterna Emanuele Civita (leggi qui l’articolo precedente), gravemente indiziato dei reati di tentato omicidio e porto illegale di arma in concorso.

Civita, insieme ad un complice minorenne, avrebbe esploso almeno dieci colpi all’esterno di un bar mentre era in corso una festa di ragazzini. Una tragedia sfiorata con un bilancio che poteva essere pesantissimo. Civita si è avvalso della facoltà di non rispondere: ha solo 19 anni ma già precedenti per droga con un padre indicato come vicino ad ambienti della mala vesuviana.

In serata è stato fermato anche il complice che ha scelto la stessa strada e cioè quella di non proferire parola. La sua posizione è al vaglio della Procura dei Minori: anche la sua famiglia sarebbe contigua ad ambienti della criminalità organizzata della zona. Secondo la ricostruzione dei carabinieri un gruppo di giovanissimi sarebbe stato allontanato dalla gelateria perchè infastidiva i clienti: di quel gruppo in due sarebbero tornati successivamente in piazza esplodendo almeno dieci colpi grazie anche all’ausilio di una mitraglietta da guerra.

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