Emergono nuovi dettagli circa la vicenda legata alla morte della bambina di 4 anni in casa della zia a Tufino, provincia di Napoli, dopo una caduta dalle scale.
Al 118 sarebbero infatti arrivate due chiamate di soccorso, a cui ognuna corrisponde una versione diversa: nella prima versione, infatti, al telefono c’è un uomo, presumibilmente il compagno della zia. “La bimba ha bevuto qualcosa ed è svenuta”, queste le parole contenute all’interno della prima richiesta di soccorso. Pochi minuti dopo, la seconda richiesta d’aiuto, ma stavolta con una versione completamente diversa: la piccola sarebbe infatti caduta dalle scale.
Bimba morta in casa a Tufino, si indaga sulla doppia versione fornita ai soccorsi dagli zii
Esistono quindi due versioni fornite dagli zii ai soccorsi, la prima che parlava di un’ingestione di liquido con successivo svenimento (per cui viene aperta una scheda “ab ingestis”), e una seconda che fa riferimento alla caduta dalle scale.
Ma quando i soccorritori arrivano in casa, la bambina era già morta. In casa con lei era presente soltanto la zia, il compagno che aveva lanciato la prima richiesta d’aiuto non c’era. Ad un primo esame, la piccola non è parsa adeguatamente accudita e in stato di denutrizione. Presentava lividi su diversi parti del corpo, che potrebbero essere riconducibili alla caduta per le scale, e una ustione su un gluteo, che si sarebbe procurata alcuni giorni prima appoggiandosi alla stufa.
Dal 118, viste le condizioni della bambina e il sospetto di maltrattamenti, è partita immediatamente la richiesta di intervento ai carabinieri.
La madre avvertita solo 12 ore dopo
La piccola si trovava in quell’abitazione da qualche mese, dopo che il padre l’aveva affidata ad una sua cugina. Il Tribunale per i Minori si sarebbe dovuto esprimere a marzo 2025 sull’affidamento tra i genitori. Nella notte di sabato, questa la versione su cui stanno lavorando gli inquirenti, la bimba si sarebbe alzata dal letto, avrebbe cercato di scendere al piano inferiore dell’abitazione ma avrebbe perso l’equilibro su una scala a chiocciola, cadendo rovinosamente.
Restano da chiarire anche i tempi della richiesta di soccorso. Secondo alcuni elementi raccolti dagli investigatori è possibile che le ferite riportate dalla bimba siano state sottovalutate e che il 118 sia stato chiamato soltanto successivamente, quando avrebbe perso i sensi.
Le indagini sono affidate ai carabinieri, coordinati dalla Procura di Nola. La madre è stata avvisata oltre 12 ore dopo, soltanto alle 15 di sabato. La donna è assistita in questa vicenda dagli avvocati Benito Palmieri, che già seguiva il procedimento per l’affidamento, e Luigi Grillo, del Foro di Santa Maria Capua Vetere.
L’autopsia potrebbe invece essere eseguita nella giornata di oggi.


