La Suprema Corte di Cassazione – II sezione – ha annullato la sentenza di condanna a 7 anni di reclusione inflitta dalla Corte di Appello di Napoli, a carico di Ciro Sannino, noto come “Spavuzziell”.
In primo grado Sannino era stato riconosciuto colpevole e condannato alla pena di 8 anni e otto mesidi reclusone per il reato di estorsione aggravata dal medoto e dall’agevolazione mafiosa ai danni di Cerqua Vincenzo conosciuto come ‘a somalia (assassinato poi nel marzo del 2022), insieme a Russo Tommaso. Quest’ultimo è stato condannato in primo grado alla pena di 30 anni – reo confesso – dell’omicidio di Antimo Giarnieri.
In Corte di Appello per effetto della rinuncia parziale ai motivi di appello la pena per il Sannino era stata rideterminata in anni 7.
Tuttavia la Corte di Cassazione, accgliendo il ricorso avanzato nell’interesse di Sannino, dall’avvocato Dario Carmine Procentese, ha annullato la sentenza con rinvio ad altra sezione della Corte di Appello di Napoli poichè la Corte territoriale napoletana aveva omesso qualsiasi valutazione in ordine all’attenuante della minima partecipazione al delitto estorsivo.
Sannino è stato recentemente raggiunto da altro titolo custodiale poichè ritenuto uno dei gestori delle piazze di spaccio di Sasso Giuseppe.
Ad incastrarlo intercettazioni telefoniche a carico di Baratto Giovanni, il quale secondo quanto emerso dalle informative di reato, durante il periodo di detenzione in carcere a Secondigliano era in possesso di diversi telefoni cellulari e comunicava all’esterno con il cognato che nel rendicontargli le attività criminali che si stavano sviluppando sul terriotorio casoriano gli comunicava che “spavuzziel” aveva preso le redini del narcotraffico.
Per questi ultimi fatti il processo è ancora in corso di celebrazione innanzi al gup Iagulli del tribunale di Napoli con prossima udienza fissata per il 29 ottobre