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venerdì, Maggio 10, 2024
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Camorra di Napoli Est, pena dimezzata per il ras Piscopo di Ponticelli

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Da ventisei a quindici anni. Questa la decisione presa dal tribunale di Napoli per Luigi Piscopo, fondatore del clan dei ‘pazzignani’ e consuocero dei Sarno. I giudici, grazie alle argomentazioni del legale di Piscopo, l’avvocato Giuseppe Perfetto, hanno riconosciuto la continuazione tra cinque sentenze per un complessivo di quindici anni. Per effetto di tale decisione Piscopo, che avrebbe dovuto scontare ventisei anni, ha visto la sua pena di fatto dimezzata. Un altro bel risultato per Piscopo che qualche mese fa vide annullarsi dalla Cassazione l’ordinanza relativa alla parte in cui il tribunale di Napoli, nel dicembre del 2021, rigettava la richiesta di continuazione in merito ad una sentenza emessa dalla Corte di Appello di Napoli per associazione camorristica e porto d’armi, condanna a undici anni di reclusione. Il tribunale aveva invece altresì riconosciuto la continuazione per altre due sentenze relative sempre al reato di associazione camorristica per il clan Sarno rideterminando la pena in dieci anni di reclusione sulla base della sentenza più grave emessa dalla Corte di Appello di Napoli nel dicembre del 2012. Il legale di Piscopo aveva in quell’occasione presentato ricorso per Cassazione con la Suprema Corte che dunque aveva poi accolto la sua linea difensiva.

Il precedente favorevole per Piscopo

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E dire che Piscopo qualche mese prima aveva già incassato un altro risultato favorevole nonostante la condanna all’ergastolo comminatagli per la strage del bar Sayonara. Nel novembre dello scorso anno il tribunale di Sorveglianza di Livorno aveva riconosciuto a Piscopo la detenzione inumana e degradante per via delle condizioni di sovraffollamento presenti nelle carceri da lui ‘frequentate’ ossia Poggioreale, Secondigliano e Opera. Il pronunciamento della Sorveglianza anche in quel caso aveva premiato le argomentazioni sostenute dall’avvocato Giuseppe Perfetto, il quale, ricostruendo i vari passaggi detentivi del proprio assistito, aveva dimostrato che le carceri nelle quali è stato ristretto non rispettavano quanto stabilito dalla legge ottenendo per il suo assistito 138 giorni di liberazione anticipata e un risarcimento danni di natura economica.

La strage del bar Sayonara

Piscopo è conosciuto alle cronache per la strage del bar Sayonara dell’11 novembre del 1989, episodio che causò la morte di quattro persone innocenti. Il clan del boss Ciro Sarno e gli uomini di Andrea Andreotti, ‘o cappott, si facevano guerra per il controllo di droga, racket delle estorsioni, appalti e lotto clandestino. I killer, vestiti con tute da meccanico uccisero due uomini del gruppo rivale e Gaetano De Cicco, Domenico Guarracino, Salvatore Benaglia e Gaetano di Nocera, vittime innocenti e totalmente estranee ai fatti di camorra. Rimasero, inoltre, ferite diverse persone, tra queste anche una bambina. Piscopo, condannato al carcere a vita, per quell’agguato è considerato come uno degli ideatori.

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