Una sentenza destinata a far discutere. Quella arrivata dalla Corte di Cassazione nei confronti del gruppo che nei mesi scorsi conquistato il business dello spaccio di droga nel Vesuviano, quello facente capo a Bruno Mascitelli e Danilo Ciccarelli.
Camorra e spaccio nel Vesuviano, raffica di annullamenti in Cassazione per il gruppo Mascitelli
Gli ermellini hanno così annullato la sentenza nei confronti dello stesso Ciccarelli (difeso dall’avvocato Domenico Dello Iacono), di Mascitelli, Mimmo Capocelli, Patrizio Conte e Raffaele Rescigno rinviando tutto ad un nuovo giudizio presso una nuova Corte d’Appello.
La Cassazione annulla poi la sentenza di secondo grado relativamente alla continuazione e alla recidiva per Carmine D’Ambrosio. Rigettati invece gli altri ricorsi. Mascitelli che in primo grado aveva rimediato venti anni in secondo grado aveva visto la sua condanna ridursi a tredici anni e otto mesi mentre Ciccarelli, condannato in primo grado a 14 anni, si era visto in appello ridotta la condanna a più di un terzo.
Secondo gli inquirenti, parte degli arrestati sarebbe coinvolta anche nell’agguato del 26 ottobre 2016 avvenuto contro Roberto Ianuale, figlio del ras Vincenzo detto ‘o Squadrone e figura in primo piano dell’omonimo clan di Castello di Cisterna, attiguo a quello di Pomigliano. Agguato che portò al ferimento di Vincenzo Ianuale, raggiunto da diversi colpi di arma da fuoco esplosi da quattro persone a bordo di due autovetture, che se la cavò nonostante le ferite riportate.
Agguato che sarebbe legato proprio al controllo del territorio ed alla rivalità tra il gruppo dei Mascitelli, nello specifico nella costola guidata da Mimmo Capocelli e Giuseppe D’Ambrosio detto ‘o Cacaglio, e quello dei Ianuale, arroccati nel Palazzo Celeste della “Cisternina”.
