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sabato, Aprile 20, 2024
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Ragazza incinta con droga e telefono, la scoperta nel carcere di Secondigliano

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Si reca nel carcere di Secondigliano per un colloquio con un detenuto, ma viene scoperta con telefoni e droga addosso. Per questo motivo una ragazza di 21 anni, incinta, è finita nei guai a seguito del rinvenimento da parte degli agenti della polizia penitenziaria. Questi ultimi avevano notato nella giovane atteggiamenti sospetti, motivo per il quale è scattato il controllo che ha portato alla scoperta di due cellulari, due carabatteria e 2,5 grammi di hashish. A comunicare la notizia è il sindacato di polizia penitenziaria Osapp.

Traffico di droga nel carcere di Poggioreale: 9 arresti, coinvolti 2 detenuti [Articolo del 6 ottobre 2020]

Ordinavano la droga al telefono, scoperti detenuti nel carcere di Poggioreale. Nell’ambito di un’indagine coordinata dalla Procura della Repubblica di Napoli Nord, i Carabinieri del Comando Antifalsificazione Monetaria di Roma hanno dato esecuzione ad un’ordinanza di custodia cautelare, emessa dal GIP del Tribunale di Napoli Nord. Il provvedimento ha colpito 9 persone tra cui 3 sono in carcere, 4 agli arresti domiciliari e 2 dell’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria. Gli indagati sono di età compresa tra i 21 e i 43 anni, residenti nella province di Napoli e Caserta, per traffico di sostanze stupefacenti aggravato.

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L’indagine, iniziata lo scorso mese di aprile, trae origine da altra attività condotta dai Carabinieri del Comando Antifalsificazione Monetaria di Roma. I militari scoprivano, infatti, la disponibilità di una utenza telefonica cellulare da parte di due detenuti della casa circondariale “G. Salvia” di Napoli Poggioreale.

Le attività investigative hanno consentito di raccogliere gravi indizi di colpevolezza a carico degli indagati e di ricostruire il modus operandi. Secondo l’ipotesi accusatoria avvalorata dal GIP, due detenuti di Poggioreale – intrattenendo contatti telefonici con l’esterno – riuscivano a farsi inviare pacchi postali contenenti generi alimentari. All’intero dei pacchi erano occultati quantitativi di hashish che poi provvedevano a distribuire all’interno della struttura Penitenziaria avvalendosi della complicità di altri due detenuti.

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