Continuano le proteste a Cardito da parte dei residenti contro l’abbattimento di una palazzina in corso Italia. Centinaia di persone si sono barricate in casa per evitare l’azione delle ruspe. A sostenere l’iniziativa, l’associazione No Abbattimento delle Case da sempre in prima linea per difendere gli inquilini e i proprietari di casa protagonisti del cosiddetto abuso di necessità. Chi protesta afferma: “Siamo cittadini di serie B. In Campania ci sono 22.200 case abusive, in altre regioni il numero è maggiore ma non non si abbatte”. La situazione è monitorata dalle forze dell’ordine e i vigili del fuoco. La tensione resta alta.
IL PRECEDENTE ARTICOLO
Tensione anche stamattina a Cardito dove una palazzina doveva essere sgomberata per il successivo abbattimento. Centinaia di persone si sono barricate nell’edificio, mentre all’esterno c’erano altri che protestano.
Sul posto sono giunti i vigili del fuoco ed alcune ambulanze mentre gli agenti della polizia hanno cercato di riportare la situazione alla calma.
L’edificio da abbattere ospita al momento sei famiglie, una trentina di persone. La vicenda ha avuto inizio diversi anni fa ed ha visto un lungo iter giudiziario. Gli occupanti sono preoccupati per il loro futuro anche perchè sostengono che non hanno alternative ed una volta abbattuta la loro casa non saprebbero dove andare a vivere.
I residenti si barricano in casa
La “notizia” ha rapidamente alimentato il malcontento tra i cittadini: centinaia di persone, uniti da un forte legame di vicinato e da uno spirito di solidarietà, hanno deciso di resistere nella maniera più pacifica possibile, barricandosi all’interno delle loro dimore. Un atto controllato di resistenza civile che ha immediatamente bloccato i lavori di demolizione previsti per la giornata.
Ruspe temporaneamente bloccate
Le ruspe, già pronte per l’intervento, si sono dovute arrestare di fronte alla crescente tensione. Gli operatori, sorpresi dall’inattesa presenza massiccia di residenti, non hanno potuto far altro che sospendere le operazioni in attesa di nuove direttive. La situazione resta incerta e “gli abitanti non sono intenzionati a cedere” senza un confronto diretto con le autorità competenti.
Autorità locali sotto pressione
Le autorità locali si ritrovano ora in una situazione delicata. L’abbattimento della palazzina, ritenuto una questione di pubblica sicurezza, deve tuttavia essere gestito con attenzione per evitare ulteriori disordini. Nel frattempo, la comunità di Cardito attende risposte e un possibile compromesso che possa tutelare i diritti di tutti i coinvolti.


