La comunità di Casoria è ancora sotto choc per la perdita di Raffaello Barbato. Il 36enne è morto soffocato da una fetta di mozzarella che gli è andata di traverso. La vittima si trovava all’interno di una struttura protetta per malati psichiatrici, dove sarebbe dovuto essere sorvegliato h24. Così non è andata e, a causa di una mozzarella, adesso Raffaello non c’è più. La sua famiglia chiede che venga fatta chiarezza sull’accaduto. Inoltre, l’autorità giudiziaria ha aperto un procedimento penale per omicidio colposo, attualmente a carico di ignoti.
IL DRAMMA NEL DRAMMA di Raffaello Barbato
Raffaello ha dovuto affrontare già un grande dramma in passato. Aveva un fratello, che si tolse la vita. Aveva già tentato di togliersi la vita e proprio per questo folle gesto Raffaello è stato portato in cura. L’ultima residenza psichiatrica è la “Kairos” di Casoria, città dove abitano la mamma e le sorelle.
LA TELEFONATA ALLA MAMMA
Ma poco prima delle 21.30 di mercoledì 11 luglio, la madre del giovane ha ricevuto una telefonata choc dalla residenza psichiatrica in cui le hanno comunicato che il figlio era deceduto in seguito ad un arresto cardiaco. La donna si è precipita nella struttura e qui ha appreso che Raffaello, evidentemente durante la cena, era morto soffocato da un’intera fetta di mozzarella andatagli per traverso, di sette centimetri per tre come risulta nel verbale di intervento dei sanitari del Suem, che hanno potuto solo constatare il decesso, alle 20.43.
IL DOLORE
Sconvolti dal dolore, per chiarire i contorni di una morte assurda e inaccettabile, per il contesto in cui è avvenuta, e per ottenere giustizia, la famiglia della vittima, per il tramite della consulente personale Mila Tizzano, si è affidata a Studio 3A, società specializzata a livello nazionale nella valutazione delle responsabilità in ogni tipologia di sinistro, a tutela dei diritti dei cittadini, e al penalista del foro di Padova, Avv. Marco Frigo.