Colpo di scena al processo d’Appello per l’omicidio di Emanuele Di Caterino, ucciso a 14 anni il 7 aprile 2013 ad Aversa. La Procura Generale ha chiesto l’assoluzione per l’imputato, Agostino Veneziano oggi 29enne, ritenendo sussistente la legittima difesa.
Colpo di scena al processo per la morte di Emanuele Di Caterino, chiesta l’assoluzione per l’imputato
Il sostituto procuratore generale Valter Brunetti, nella requisitoria durata poco più di un quarto d’ora, ha sostenuto l’estensione della sentenza di assoluzione per legittima difesa che Veneziano aveva avuto in relazione a un secondo processo scaturito dal fatto, quello per lesioni inferte agli amici di Emanuele, che dopo l’accoltellamento mortale del 14enne, avevano rincorso Veneziano lanciandogli contro un casco. Veneziano, invece di fuggire, colpì con il coltello altri ragazzi. Per il magistrato quindi l’omicidio sarebbe maturato nello stesso contesto, in cui Veneziano si sarebbe difeso impugnando il coltello in posizione difensiva.
Di tutt’altro parere i legali della famiglia della vittima, gli avvocati Maurizio Zuccaro e Sergio Cola, che hanno sempre sostenuto che il momento dell’omicidio e quello delle lesioni inferte erano separati e distinti, e che Emanuele fu accoltellato da Veneziano, come emerso durante l’autopsia, dritto per dritto alle spalle, per cui a detta dei difensori, Veneziano uccise il 14enne non per difendersi.
Si torna in aula a meta dicembre prossimo, quando la Corte dovrebbe emettere la sentenza.


