Potrebbe arrivare ad un patteggiamento Antonio Riano, il fioraio condannato all’ergastolo per l’omicidio dei coniugi Luigi Simeone e Immacolata Assisi. Ieri è iniziato il processo d’Appello per il giovane di Pianura che pare voglia confessare e chiedere il patteggiamento.
I coniugi furono uccisi nel 2015 a Giugliano con tre colpi di pistola e gettati in una cava sulla fascia costiera. Riano in primo grado ha incassato l’ergastolo.A scatenare la furia omicida fu l’acquisto di una casa a Melito che i coniugi si apprestavano a vendere al giovane fioraio e alla sua compagna: che però, atti processuali alla mano, non avevano i soldi per portare a termine la trattativa.
Le prove contro Antonio Raiano furono schiaccianti. Raiano non aveva i mezzi economici per potersi permettere di portare a termine la contrattazione, ma le insistenze della sua fidanzata (da qui il movente passionale, ndr) lo avrebbe portato in un vortice di errori e bugie che lo hanno portato alla condanna. Il fioraio, nell’aprile del 2015, chiese ai due di incontrarsi nella cava giuglianese dove poi furono ritrovati i corpi senza vita dei coniugi, li raggiunse nel taxi della vittima ed esplose i colpi inscenando un tentativo di rapina finita male. Inutili i tentativi di costruirsi gli alibi, determinanti sono state le prove acquisite anche tramite perquisizione domiciliare dell’imputato: uno scontrino e una busta di spumante, probabilmente per festeggiare con la compagna l’avvenuto acquisto (fittizio) dell’appartamento sull’Appia.