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venerdì, Aprile 19, 2024
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Coronavirus, drastica decisione del Comune di Napoli: “Annullati tutti gli eventi culturali”

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In seguito al Dpcm del 4 marzo 2020 firmato dal Presidente del Consiglio
Giuseppe Conte contenente le misure riguardanti il contrasto e il
contenimento sull’intero territorio nazionale del diffondersi del
Coronavirus, il Comune di Napoli rinvia a data da destinarsi i principali
eventi culturali organizzati dall’Assessorato alla Cultura e al Turismo.
“Rinviati in primis la Pink Night del giorno 7 presentata ieri in conferenza
stampa. Nel decreto si invitano le istituzioni e i cittadini a
sospendere tutte le attività che prevedono assembramento di persone; in
questo modo il decreto evita di elencare le strutture che possono
restare aperte  lasciando ai gestori, agli operatori, agli organizzatori
la possibilità di scegliere. Come amministrazione, come assessorato alla
Cultura e al Turismo, riteniamo che sia necessario fermarsi, rinviando
gli eventi che cronologicamente rientrano nel periodo attenzionato dal
decreto ma confermando tutti quelli che possono svolgersi regolarmente
come le mostre, dal momento che il decreto non prevede la chiusura dei
musei e degli spazi espositivi”, dichiara l’assessore De Majo.

“Ci fermiamo per ripartire; lavoreremo sodo per studiare tutte le
possibili alternative nel caso in cui queste misure dovessero protrarsi
ancora e organizzeremo Pasqua, il nostro Maggio dei Monumenti e l’Estate
a Napoli con più entusiasmo di prima. Nonostante ciò siamo consapevoli
che i comparti del turismo e della cultura stanno già pagando e
pagheranno  un ulteriore prezzo altissimo nelle prossime settimane, e a
sentire le categorie, ne conseguiranno chiusure e licenziamenti. Ciò si
aggiunge, in verità, alla condizione già fragile del comparto dei
lavoratori e delle lavoratrici della cultura e dello spettacolo,
condizione su cui questa contingenza ci impone una riflessione seria e
operativa.
A tal proposito, chiediamo fermamente al Governo di prevedere delle
misure di sostegno che possano aiutare a resistere in questa difficoltà
estrema. Come Assessorato alla Cultura e al Turismo è già in atto un
confronto costante con le categorie e con i sindacati del comparto del
turismo e convocheremo a breve il settore dello spettacolo. Nonostante
il momento difficile che stiamo vivendo e nonostante la sacrosanta
necessità di arginare i contagi, la vita della nostra comunità non può e
non deve fermarsi: e fortunatamente tante sono le possibilità che ci
offre la nostra città. Approfittiamo inoltre di questo ‘rallentamento’
della vita ordinaria per ricostruire un  rapporto, anche economico, con
la comunità in cui viviamo e con lo spazio urbano che abitiamo”.

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Il teatro pubblico di Forcella ottempera così al decreto della presidenza del Consiglio dei ministri (dpcm) del 3 marzo 2020, che ha stabilito le «misure per il contrasto e il contenimento sull’intero territorio nazionale del diffondersi del virus covid-19 (coronavirus)».

Secondo il Trianon Viviani la condizione dettata dal dpcm – il rispetto della distanza di sicurezza tra le persone di almeno un metro – non è applicabile per la specifica condizione dei luoghi di spettacolo e per la particolarità del lavoro artistico.

La direzione del teatro invita pertanto gli abbonati e i possessori dei biglietti dei prossimi spettacoli programmati a rivolgersi al botteghino per comunicazioni.

Il botteghino è aperto tutti i giorni: dal lunedì al sabato, dalle 10 alle 13:30 e dalle 16 alle 19; la domenica e i giorni festivi, dalle 10 alle 13:30.

 

In sede AGIS il giorno 5/3/2020, si sono riuniti gli operatori dello spettacolo per prendere in esame il DPCM del 4/3/2020 , in particolare L’ARTEC si è riunita in seduta straordinaria e con decisione unanime tra tutte le componenti del sistema teatrale ha deciso di sospendere tutte le manifestazioni, gli eventi, gli spettacoli e le attività legate alla formazione svolti in luoghi, sia pubblici che privati, che comportano affollamento di persone tale da non consentire il rispetto della distanza di sicurezza interpersonale di almeno un metro.

Riteniamo che le condizioni dettate dal decreto non siano applicabili per la specifica condizione dei luoghi di spettacolo, e per la particolarità del lavoro artistico che è basato sulle relazioni interpersonali, pertanto dichiariamo la chiusura di tutte le strutture associate e l’apertura dello stato di crisi.
Per quanto riguarda le sale cinematografiche, fermo restando l’assoluta libertà del singolo operatore e la relativa responsabilità, l’orientamento di massima è quello di ritenere che, richiesto rispetto della distanza di sicurezza interpersonale di almeno un metro, come richiesto dalla norma, è difficilmente conciliabile con le modalità proprie dello svolgimento dello spettacolo cinematografico, traducendosi di fatto in una impossibilità, in molti casi, di svolgere l’attività.

Stante questa situazione è stato inoltrato alla Regione e alle altre Istituzioni interessate un documento per ottenere la dichiarazione dello stato di crisi e l’attivazione di un tavolo tecnico per valutare tutte le iniziative più opportune a tutela delle imprese e dei lavoratori.
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