La nicotina potrebbe avere un effetto protettivo dall’infezione di nuovo coronavirus. A riferirlo l’agenzia France Presse precisando che i test saranno effettuati con cerotti alla nicotina.
Ad aver spinto gli studiosi ad approfondire l’ipotesi, il fatto che tra i pazienti ricoverati per Covid-19 in vari ospedali nel mondo ci fosse un numero ridotto di fumatori abitudinari. Prime ricerche già svolte, non ultima quella realizzata in Francia su 350 pazienti ricoverati e 150 che hanno consultato il proprio medico, tutti positivi al Covid-19, “solo il 5% erano dei fumatori” ha spiegato all’Afp Zahir Amoura, professore di medicina interna e autore della ricerca in questione.
Dopo il via libera definitivo ai test da parte del ministero della Salute francese, il team di Amoura applicherà patch alla nicotina con dosaggi diversi e con tre modalità diverse: preventiva per capire se possono funzionare per proteggere il personale medico-sanitario; terapeutica su pazienti ricoverati per cercare di diminuire la sintomatologia e sui pazienti gravi in rianimazione.
«È pericoloso anche solo ventilare che una pessima abitudine, come il vizio del fumo, possa aiutare a fronteggiare quella che oggi è la principale emergenza epidemica», ha detto all’AGI Giovanni Maga, il direttore dell’Istituto di Genetica Molecolare del Consiglio Nazionale delle Ricerche di Pavia