lunedì, Agosto 11, 2025
HomeCronacaConfisca Castello delle Cerimonie, oggi la decisione della Corte di Appello

Confisca Castello delle Cerimonie, oggi la decisione della Corte di Appello

La Corte di Appello di Roma, quarta sezione penale, oggi sarà chiamata a valutare se può essere cancellata la confisca, divenuta oramai definitiva al termine dei tre gradi di giudizio,
della prestigiosa struttura “il Castello delle Cerimonie”, sede per anni del festival della canzone napoletana, luogo che ha ospitato nel corso degli anni personaggi illustri.
L’avvocato Vannetiello,  difensore di Concetta Polese (“donna Imma”), sulla base di sette prove nuove scoperte di recente, dopo un certosino lavoro di ricerca, nel sottolineare anche la esistenza di prove preesistenti, ma non valutate, punta ad ottenere un pronunciamento positivo, insieme al prof. Andrea Castaldo ed all’avv. Veronica Paturzo, questi ultimi difensori di Agostino Polese.
La confisca fu disposta per il reato di lottizzazione abusiva, ma, facendo leva, tra l’altro, su ben due consulenze di esperti in urbanistica ed in geologia, su riprese video, la difesa cerca di convincere l’Autorità Giudiziaria che gli interventi edilizi non hanno trasformato il territorio, nè vi è stato alcun pregiudizio per l’ambiente ed il paesaggio, con conseguente necessità di escludere la ritenuta lottizzazione abusiva che ha comportato la confisca. Inoltre, la difesa, mediante una significativa rinnovazione del quadro probatorio, tenta di dimostrare che il processo a carico dei Polese non sarebbe proprio dovuto iniziare in quanto il ritenuto reato era già prescritto nel momento nel quale la pubblica accusa ha chiesto il giudizio. È noto che le richieste di revisione delle sentenze definitive sono di difficile accoglimento, ma quella introdotta dai Polese appare articolata e diffusa, tanto precisa da poter essere cavalcata anche innanzi alla Corte di Cassazione, laddove la Corte di appello di Roma rigetti la richiesta.
Va anche segnalato che pende già in cassazione un ricorso, sempre a firma dell’avvocato
Dario Vannetiello, con il quale, per ragioni diverse, i Polese sperano di rientrare in
possesso di quei beni, ritenuti dalla difesa, frutto di mezzo secolo di sacrifici iniziati con l’attività imprenditoriale del fondatore, Antonio Polese, noto come “il boss delle cerimonie”, protagonista per un decennio della omonima trasmissione televisiva.
La speranza è quella di salvare “il Castello” e tutto quello che ruota da moltissimi
anni intorno al noto ristorante ed all’albergo.
Per ora la struttura funzionerà ancora, in attesa delle decisione dei giudici amministrativi in ordine alla revoca delle licenze alla attività di ristorazione ed alberghiere.
La prossima udienza davanti al Tribunale Amministrativo è fissata il cinque giugno,
con possibilità nel prosieguo per i Polese di impugnare eventualmente la decisione
innanzi al Consiglio di Stato, con la conseguenza che è probabile che la struttura
potrà funzionare almeno sino alla fine dell’anno 2025.
E’ opportuno ricordare che sono centinaia i lavoratori che rischiano di perdere il posto di lavoro.