Mancanza di indizi di colpevolezza. Con queste motivazioni il tribunale del Riesame ha scarcerato (annullando l’ordinanza a suo carico) Ciro Rosario Mazio, finito in manette ad inizio febbraio nell’inchiesta sulle minacce subito da un costruttore dai vertici dei Mazzarella. Ad avere la meglio presso i giudici della libertà sono state le argomentazioni sollevate dal legale di Mazio, l’avvocato Michele Caiafa. L’inchiesta trae origine da un presunto credito vantato da due delle indagate, Roberta Fallace e Lucia Basile nei confronti di un imprenditore edile impegnato in alcuni lavori di ristrutturazione.
Le due donne per ottenere le somme che accampavano si sarebbero rivolte ai vertici del clan. Drammatico l’incontro avvenuto con Luciano Barattolo, reggente dei Mazzarella che avrebbe anche schiaffeggiato l’uomo come ricostruito nel provvedimento. Presente all’incontro anche Vincenzo Caldarelli, a capo dell’omonimo gruppo delle Case Nuove. Dopo aver colpito l’imprenditore proprio Barattolo gli avrebbe urlato contro:“Chi ti dà la confidenza a te e cosa, a fare il nome dei Mazzarella vicino alla gente sopra le case e roba varia. Hai fatto la truffa già a una ragazza qua dentro, 3.500 euro non ce li hai dati
più…ti sto dicendo portami i 30mila euro qua. Perchè non hai finito la casa a Lucia Basile e Roberta Fallace? Domani mattina se non mi porti i 30mila euro mi prendo la casa, caccio te, tua moglie e i tuoi figli e ti scamazzo sotto a un pullman”.
