Come racconta il Corriere del Mezzogiorno sono stati affissi manifesti funebri ad Ottaviano in occasione del primo anniversario della morte di Raffaele Cutolo, fondatore e capo indiscusso della Nuova camorra organizzata, scomparso il 17 febbraio del 2021. “In suffragio dell’anima benedetta di Raffaele Cutolo detto ‘e Monache” recitavano i manifesti, che ricordavano anche il nomignolo con cui la famiglia era conosciuta in paese e dovuto alla fervente religiosità del padre Michele, conosciuto come «‘o Monaco» appunto. E ancora, sul manifesto: “I familiari lo ricordano con immenso amore“.
Il post e la denuncia social del consigliere regionale Francesco Emilio Borrelli
“Noi invece ricorderemo Cutolo come un boss sanguinario di camorra e con immenso disprezzo. Pensiamo alle vittime delle sue malefatte e al cattivo esempio che ha dato ad intere generazioni. Altro che anima benedetta bisognerebbe maledirlo in eterno. Per quanto ci riguarda siamo contrari a qualsiasi glorificazione di boss e criminali. Cutolo è stato e rimane un camorrista indegno che meritava fino in fondo la pena che gli è stata inflitta” dichiara il consigliere regionale di Europa Verde Francesco Emilio Borrelli.
Sui social c’è anche chi lo omaggia con i tatuaggi
Non solo manifesti funebri. Sui social, infatti, il consigliere Borrelli reposta anche i video di chi ha omaggiato il boss deceduto un anno fa con dei tatuaggi. In un filmato, difatti, appare un uomo di spalle che mostra, sulla sua schiena, 4 volti: El Chapo, Pablo Escobar, Al Capone e… Raffaele Cutolo.
«La morte di uno dei boss più sanguinari, crudeli ed efferati della storia della criminalità organizzata campana ha però spaccato in due l’opinione pubblica e diversi sono stati gli omaggi e i messaggi di compianto e di esaltazione, soprattutto sui social, per il fondatore della Nco». Questo è quanto scritto dal consigliere, che poi continua.
«Sulla piattaforma a Tik Tok un uomo mostra fiero, sulle note di una canzone trap che parla di “Ak-47”, il volto di un giovane Raffaele Cutolo. È in compagnia di quelli di Al Capone e dei narcotrafficanti Pablo Escobar e “El Chapo” Guzman».