Gennaro Sorrentino, il 51enne ucciso qualche ora fa sull’Asse mediano in direzione Napoli, era un fedelissimo degli Scissionisti sin dalla prima ora. Fu tra i primi nel 2004 ad aderire alla scelta di Lello Amato di staccarsi dal clan Di Lauro per confluire nella galassia poi deflagratasi nel corso della seconda faida.
Proprio in quel periodo divenne uno dei soci della famosa piazza delle ‘Case dei Puffi’, una dei ‘punti vendita’ più redditizi dell’area nord gestita da Raffaele Stanchi, ‘Lello Bastone’ ucciso dalla Vanella Grassi nei pressi del cimitero di Melito e a cui tagliarono le mani in segno di disprezzo.
‘Capaianca’, come è conosciuto negli ambienti criminali, era uno dei quindici promotori della piazza come emerge da diversi verbali redatti nel corso degli anni dai collaboratori di giustizia. Era inoltre cognato di Antonio Leonardi ‘Chiappellone’, ex signore della droga di Scampia e attuale collaboratore di giustizia.
Il nome di Sorrentino in particolare emerse in un verbale dell’11 novembre del 2010 in cui il pentito Biagio Esposito raccontava dei contatti tra gli Amato-Pagano e Raffaele Imperiale, il broker del narcotraffico da tempo residente a Dubai per la vendita di grosse partite di droga e armi. Quest’ultime, secondo il racconto di Esposito, avrebbero interessato anche il gruppo di cui Sorrentino faceva parte, gruppo all’epoca gestito da Raffaele Stanchi.