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giovedì, Marzo 28, 2024
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Dazn nella bufera, azioni legali dopo il cambio di abbonamento: possibile marcia indietro

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Ci sono sviluppi sulla vicenda dello stop alla doppia utenza da parte di Dazn, una decisione presa per limitare la pirateria che però ha scontentato molti abbonati alla piattaforma che da quest’anno trasmette la serie A.

Dopo diverse polemiche, il governo ha preso la decisione di capire meglio le intenzioni della società sullo stop alla possibilità di vedere le partite su due schermi in contemporanea con lo stesso abbonamento, convocando al Ministero dello Sviluppo Economico i vertici di Dazn. Nell’incontro al Mise, che si terrà il prossimo 16 novembre, interverrà, oltre al ministro Giorgetti, anche la sottosegretaria Anna Ascani, che ha la delega in materia.

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Protesta social contro DAZN

La protesta partita dai social ha trovato cassa di risonanza in prese di posizione di gente come Lapo Elkann. Molti gli esposti annunciati dalle associazioni dei consumatori ad Agcom ed Antitrust. Fino ad arrivare oggi ad un livello più alto, quello delle istituzioni
Infatti c’è stato l’intervento del Governo chei ha convocato al MISE i vertici di DAZN per chiarire bene tutti gli aspetti della questione.

Anche i presidenti di serie A si muovono

Ma anche i presidenti di Serie A si sono mossi: molti club non hanno preso bene la mossa di DAZN e lo avrebbero fatto presente. L’insoddisfazione per le difficoltà tecniche palesatesi ad inizio stagione da parte di chi si è assicurato i diritti per il prossimo triennio è il terreno su cui si è innestato anche quest’ultimo malcontento dei club per un’altra vicenda impopolare come il divieto della doppia utenza contemporanea.

Possibile marcia indietro

La marea montante di opinione pubblica, mondo politico e società di Serie A potrebbe indurre DAZN a cambiare idea,.
Una marcia indietro non completa ma comunque significativa. La stretta sull’utilizzo dell’abbonamento da parte di più di un utente in contemporanea potrebbe slittare alla prossima stagione calcistica.

Azioni legali contro DAZN per risarcimenti

Prosegue a colpi di diffide l’azione avviata dall’associazione Codici per tutelare gli abbonati Dazn. Centinaia le segnalazioni raccolte, perché nonostante le promesse, il servizio mostra ancora delle lacune, tra segnale audio/video scadente, improvvisi blackout, richiesta di login in quando la visione dell’evento scelto è già iniziata.

Ancora oggi – afferma Ivano Giacomelli, Segretario Nazionale di Codici – continuiamo a ricevere le proteste di abbonati infuriati per i continui disservizi riscontrati nella visione delle partite del campionato di calcio di Serie A. Abbiamo inviato ripetute diffide all’azienda, chiedendo di migliorare un servizio che continua a registrare problemi. Abbiamo avviato un’azione per il rimborso ed il risarcimento degli utenti danneggiati. In una situazione del genere, con le proteste che proseguono, dobbiamo leggere sui giornali l’indiscrezione sulla possibile modifica del contratto, con l’annullamento della visione delle partite contemporaneamente su due dispositivi. La misura è colma. Anche perché cancellare la possibilità della doppia utenza contemporanea significherebbe eliminare uno dei motivi che hanno spinto i consumatori a sottoscrivere l’abbonamento.

 

“Attendiamo chiarimenti”

“Sull’home page del sito di Dazn questa facoltà è ancora visibile, per questo riteniamo doveroso un chiarimento da parte della società. Bene ha fatto il Ministro Giorgetti a convocare l’azienda al Mise, anche se sinceramente, dopo tutti i problemi tecnici di questi mesi e le proteste che li hanno accompagnati, dopo l’ultimatum dell’Agcom e le azioni delle associazioni di consumatori, come quella da noi avviata per il rimborso ed il risarcimento danni degli utenti, ci saremmo aspettati già ora una risposta, una precisazione. Ma ormai il comportamento di Dazn non ci stupisce più, certamente ci amareggia, perché non riteniamo sia questo il modo di tutelare gli abbonati. Ed è per questo che, in attesa della riunione al Mise, andiamo avanti con la nostra azione a tutela dei consumatori” ha concluso Giacomelli.

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