Un detenuto algerino di 32 anni si è tolto la vita nel carcere di Poggioreale “nel bagno della sua stanza. I compagni di cella, 5 detenuti in una stanza piccola e con scarse condizioni igieniche sanitarie, mi hanno mostrato la corda utilizzata da Harar realizzata con un lenzuolo intrecciato. Il ragazzo era stato trasferito da un paio di mesi nel carcere di Poggioreale da Benevento, in questi giorni aveva ricevuto la notifica di una nuova condanna“. Lo ha scritto, in una nota, Il garante campano delle persone sottoposte a misure restrittive della libertà personale Samuele Ciambriello.
“Ho parlato con tutta la comunità penitenziaria fatta di detenuti, direzione, agenti e educatori voglio rimarcare che dalle ore 19 fino alla mattina ci sono pochissimi agenti di polizia penitenziaria, a volte anche un solo agente per due piani. Va rafforzata anche nel pomeriggio e nella notte la presenza sanitaria per un pronto intervento, molte volte è questione di pochi minuti” ha scritto Ciambriello.
“Sono 23 i suicidi dall’inizio dell’anno negli istituti di pena in Italia, 378 già i tentativi di suicidi. In Campania ad oggi sono 2 i suicidi avvenuti e 8 i tentativi di suicidio solo nel carcere di Poggioreale, ed 1 suicidio nella Rems di San Nicola Baronia“, ha aggiunto il Garante.
“I numeri sono dati allarmanti di un problema che si trascina da decenni. Oltre alla carenza di personale di agenti di polizia penitenziaria, mancanza di figure sociali di ascolto, mancanza di condizioni dignitose della pena, di spazi di socialità, di attività trattamentali, si resta chiusi in cella 20 ore su 24. La politica continua a proporre la costruzione di nuovi fabbricati dimentica invece di garantire condizioni dignitose della pena“, ha concluso Ciambriello.