«Devi fare il bravo altrimenti veniamo fino a lì». E’ questo uno dei passaggi più significativi dell’ordinanza eseguita ieri mattina dai carabinieri di Castello di Cisterna a carico di nove soggetti appartenenti alle consorterie criminali dei Rinaldi e dei Mazzarella. Uno dei passaggi chiave riguarda proprio Ciro Rinaldi, il famigerato boss ‘My way’ a capo del cartello spintosi fino all’area vesuviana; un’avanzata criminale culminata con l’omicidio di Vincenzo De Bernardo ‘o pisell, ras dei Mazzarella di Somma Vesuviana. Luigi Esposito ‘o sciamarro, alleato dei Rinaldi, e coinvolto in quell’omicidio, viene intercettato dai carabinieri nella sua auto: riferisce di un avvertimento fatto da Rinaldi a Cristiano Piezzo, giovane ras vicino ai Mazzarella e nemico dello stesso Esposito. Dal rione Villa l’ultimatum sarebbe statoi questo:«O ti calmi o veniamo noi lì a Marigliano».
E’ questo il prologo di ciò che poi nei fatti avvenne: lo ‘Sciamarro’ ricevette l’appoggio di Rinaldi e di Michele Minichini, uno dei killer più fidati del boss. A loro il compito di ‘sbarazzarsi’ di Vincenzo De Bernardo che, essendo vicino allo stesso Piezzo e ai Mazzarella, minaccia gli interessi degli stessi Rinaldi. Il ras però si era macchiato di un altro ‘peccato originale’: fu ammazzato non solo perché rappresentava una minaccia per ‘My way’ ma anche perchè era lo zio di uno dei presunti killer di Emanuele Sibilio, il ras della ‘paranza dei bambini’ ucciso nel luglio 2015 in via Oronzio Costa.

