Diego De Vivo sognava di sfondare nel grande calcio ed ineffetti club importanti avevano messo gli occhi sul 14enne del Cantera Napoli, morto nel pomeriggio di ieri poco dopo l’inizio dell’allenamento sul campo di via Selva Cafaro a San Pietro a Patierno.
Il ragazzino, come ricordato anche dal presidente della sua squadra, prometteva davvero bene. “Era una promessa – ha riferito Gianluca Festa – un bravissimo calciatore ma soprattutto un ragazzo perbene. Mai una parola fuori posto, mai un problema, sempre estremamente educato”. Doti calcistiche ed umane che non erano passate inosservate, tant’è che Diego già lo scorso anno era finito nel mirino di Cremonese e Salernitana, con cui restò in prova per alcuni giorni, salvo far ritorno a Napoli.
Proprio la squadra della sua città aveva successivamente messo gli occhi su di lui, volendolo vedere da vicino con indosso i colori azzurri, tanto amati dal papà Saverio, storico ultrà partenopeo. Per ultimo, nel dicembre scorso, era stato vicinissimo al Genoa, con cui effettuò un periodo di prova di sette giorni in Liguria.
Insomma, le attenzioni delle big non mancavano e chissa se quei corteggiamenti così intensi non si sarebbero potuto concretizzare in futuro. Perchè il sogno di sfondare nel pallone era più vivo che mai negli occhi di Diego, che a suon di gol voleva farsi largo così come più volte fantasticato in famiglia. Una famiglia, che lo ha cresciuto a pane e pallone e che oggi piange la sua scomparsa insieme a decine e decine di società dilettantistiche e professionistiche che si sono strette intorno al dolore di parenti ed amici del 14enne, il cui cuore si è fermato lo scorso pomeriggio su questa terra, ma che ora batterà all’infinito in cielo, dove Diego potrò continuare a correre dietro ad un pallone, facendo esultare per un suo gol gli angeli del Paradiso.
