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venerdì, Giugno 21, 2024
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“Domande in scadenza, reddito a rischio stop”, allarme a Napoli per l’Assegno di Inclusione

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“Assegno di Inclusione a rischio stop per 3.300 famiglie a Napoli da domani. Le pratiche dovevano essere lavorate entro il 31 maggio 2024, ma gli uffici degli assistenti sociali sono carichi di lavoro e le domande sono ancora in lavorazione. Da domani, quindi, per chi non ha ancora fatto i colloqui e chiuso la pratica si rischia la sospensione dell’assegno da 480 euro a persona, fino a 1500 euro in base ai componenti del nucleo familiare, che da gennaio ha preso il posto dell’ex Reddito di Cittadinanza”.

Questa mattina si è tenuto un vertice alla Prefettura di Napoli, con la partecipazione dell’Assessore al Welfare, Luca Trapanese, e i tecnici, per affrontare la problematica con i sindacati Cgil, Cisl e Uil. A denunciarlo sono Annibale De Bisogno e Ida Grassia (Uil), Agostino Anselmi e Giuseppe Ratti (Cisl), Danilo Criscuolo e Luciano Nazzaro (Cgil), che spiegano: “I dati ci sono stati consegnati giovedì dall’amministrazione”. La procedura in Prefettura si è chiusa negativamente, per questo i sindacati hanno deciso di “proclamare lo sciopero generale per la prossima settimana”.

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Assegno di inclusione a rischio stop a Napoli, le parole dell’assessore Trapanese

A riportare le parole dell’assessore Luca Trapanese, la redazione di Fanpage.it. Che così prosegue: “Sono circa 1.200 domande in scadenza al 31 maggio, secondo i dati aggiornati a venerdì scorso”. L’assessore Luca Trapanese rassicura: “Contiamo di riuscire a lavorare tutte le pratiche in tempo”.

Così invece i sindacati: “Le domande, spiegano i sindacati, dovevano essere lavorate entro 4 mesi. “Bisognava fare oltre alla presa in carico anche i colloqui con i membri dei nuclei familiari. Procedure rese complesse dall’elevato numero di domande pervenute nel capoluogo campano e che le famiglie spesso appartengono a situazioni di marginalità sociale. Nel complesso, secondo i dati diffusi dai sindacati, ci sarebbero al momento 3.335 domande di Adi in scadenza al 31 maggio, negli uffici degli assistenti sociali delle 10 municipalità. A queste se ne aggiungerebbero altre 2.585 con scadenza dopo i 120 giorni al 15 giugno prossimo, per un totale di 5.920 domande Adi, che rischiano la sospensione”.

“Riusciremo a risolvere tutte le pratiche”

Sempre a Fanpage.it, l’assessore Trapanese continua: “Le pratiche scadono a seconda di quando sono state inserite nella piattaforma, non tutte il 31 maggio. Il problema è la misura ministeriale che è completamente addossata ai Comuni a svantaggio dei servizi sociali. Al di là della presa in carico della persona che se non ha il primo rapporto con l’amministrazione non può avere il contributo, ogni 90 giorni deve essere richiamato per monitorare il percorso. È una follia”.

E poi conclude: “Noi abbiamo profilato anche le assistenti sociali della direzione, gli educatori, gli psicologi e gli amministrativi in forza al Welfare per potenziare il personale. Possiamo anche immaginare di prendere nuovi assistenti sociali con un bando, ma avremmo bisogno comunque di un esercito. Ma veramente c’era bisogno di partire da zero? Non si poteva recuperare le persone fragili e correggere quella misura, piuttosto che azzerare il lavoro e ripartire da capo?”.

 

 

 

 

 

 

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