PUBBLICITÀ
HomeCronacaDroga dello stupro in un drink: la denuncia di una 50enne a...

Droga dello stupro in un drink: la denuncia di una 50enne a Napoli

PUBBLICITÀ

Una donna di Napoli ha raccontato di aver assunto a sua insaputa delle sostanze stupefacenti, probabilmente droga dello stupro. La vittima, una professionista di 50 anni, non ha avuto esitazioni a sporgere denuncia, raccontando agli agenti di polizia di avere il fondato sospetto di essere stata drogata. Più nello specifico, ha spiegato di aver assunto sostanze stupefacenti sciolte in un cocktail, in un locale dove era ospite di una festa privata. L’ipotesi più accreditata è quella di droga dello stupro, sostanza inodore e insapore che ottunde ogni forma di difesa. Droga che non lascia tracce permanenti nella memoria e nel fisico di chi l’ha ingerita.

Ma andiamo con ordine a partire dalla denuncia formalizzata qualche giorno fa dinanzi agli agenti del commissariato di polizia Decumani, dove la protagonista e vittima di questa storia si è presentata forte accanto a Patrizia Gargiulo, presidente dell’associazione Donne per il sociale (onlus che si batte per la difesa di chi si trova a vivere in condizioni di difficoltà e di debolezza).

PUBBLICITÀ

L’episodio raccontato dalla donna agli uomini del commissariato Decumani sarebbe avvenuto il sette marzo scorso, un venerdì sera, in un night del centro storico. Viene ovviamente indicato il nome del locale, siamo a ridosso di via Calata Trinità Maggiore. Spiega la donna: “Ho cinquanta anni e sono una professionista, quella notte sono andata a una festa organizzata da un amico. Non ero sola, ero assieme a mio marito e ad altri amici comuni; persone da cui non mi sono mai separata“. Poi aggiunge particolari utili a mettere a fuoco il clima che si era creato all’interno del locale: “Un party privato, ma in quel locale c’erano anche altri avventori, estranei alla festa“.

Poi il drink: “Ricordo di essermi avvicinata al bar, ho chiesto una bibita, che mi è stata per giunta servita da un barman che conosco. Non ho mai lasciato quel bicchiere, eppure dopo un paio di sorsi di quella bevanda ho cominciato a comportarmi in modo strano“. A questo punto la ricostruzione della donna diventa per forza di cose de relato: “Il buio, il vuoto. Ciò che segue lo posso ricostruire solo grazie a quanto mi è stato riferito da mio marito e dai miei amici“.

La donna agisce in modo eccentrico, non usuale, mentre ascoltava musica ad alto volume in pista di ballo. Fatto sta che la cinquantenne prova a raggiungere il bagno – come le è stato riferito –, dove non mancheranno sorprese. Fortunatamente per lei, il marito non la perde di vista un istante. La segue in bagno, dove la donna era stata raggiunta da un uomo. Uno sconosciuto che l’aveva puntata, tanto da introdursi nella toilette delle donne, probabilmente per approfittare delle condizioni di incoscienza della malcapitata. Tocca al marito aggiungere particolari.

Si legge nella denuncia: “Mio marito ha visto quest’uomo dinanzi a me, nonostante la toilette fosse riservata alle donne. Gli ha chiesto chi fosse e lui gli ha risposto ‘fatti i c… tuoi’, tanto che mio marito ha urlato dicendogli ‘che quella che aveva davanti era sua moglie’. A questo punto l’uomo non ha perso tempo ed è scappato“: quanto basta a sporgere denuncia.

Si indaga ora sulla diffusione delle droghe dello stupro, sostanze farmaceutiche neutre e di uso comune che vengono trattate in modo illecito con l’obiettivo di creare stati di incoscienza, di dissociazione, di amnesia nelle persone a cui vengono somministrate. Inchiesta destinata al pool reati contro le fasce deboli dell’aggiunto Raffaello Falcone. Spiega Patrizia Gargiulo, leader di Donne per il sociale: “Ci auguriamo che questo episodio venga approfondito sotto il profilo investigativo, anche a tutela dei tanti ragazzi e dei tanti turisti che vivono la nostra città. Cosa sarebbe accaduto se questo episodio fosse toccato a una persona sola e indifesa? Ci auguriamo che questa testimonianza possa servire anche a indurre chi ha subìto esperienze di questo tipo a denunciare episodi strani e poco decifrabili“. Inchiesta allo stadio iniziale, al vaglio le telecamere nella zona a ridosso di una strada centrale per la movida del centro storico.

PUBBLICITÀ