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sabato, Aprile 20, 2024
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Droga e cellulari con il drone, misura cautelare sostituita per il ras di Bagnoli

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Era finito nei guai lo scorso febbraio quando un drone aveva sorvolato il carcere di Rebibbia tentando di recapitare droga a cellulari a Lucio Musella, ras emergente della mala di Bagnoli e indicato, dalle ultime informative delle forze dell’ordine, come vicino al boss Massimiliano Esposito ‘o scognat (leggi qui l’articolo). In quell’occasione gli agenti della polizia penitenziaria sequestrarono cinque smartphone, sette microtelefonini, una ventina schede sim e quattrocento grammi di hashish, un quantitativo sufficiente a confezionare circa seimila dosi di fumo. Nei confronti di Musella fu applicata la custodia cautelare in carcere. Il gip di Roma ha invece pienamente accolto le argomentazioni del difensore di Musella, l’avvocato Giuseppe Perfetto, sostituendo la misura cautelare del carcere con quella dell’obbligo di dimora nel comune di residenza. Musella comunque resta detenuto per altra ragione.

L’articolo precedente sulla mala di Bagnoli: scarcerato il figlio del boss Esposito

Un vero e proprio terremoto che segue la scarcerazione del padre di qualche settimana fa (leggi qui l’articolo)Massimiliano Esposito Junior, 18enne figlio del capoclan di Bagnoli ‘o scognato da ieri mattina è libero. Il gip del tribunale per i Minorenni ha infatti accolto l’istanza avanzata dai difensori del giovane, gli avvocati Antonio Abet e Andrea Lucchetta, concedendo al ragazzo la messa alla prova. La notizia riportata da Il Roma. Esposito junior ha così potuto lasciare gli arresti domiciliari. Il giovane si era consegnato alla polizia lo scorso settembre dopo una serie di scorribande armate ‘accompagnate’ da altrettante fughe. E così il giovane decise di consegnarsi presso il commissariato San Paolo non prima di postare una foto in cui faceva il gesto dell’ombrello all’indirizzo di Youssef Aboumuslim, il pentito che sta tirando in mezzo mezza mala flegrea. Il giovane Esposito, sapeva che ad attenderlo c’era un ordine di carcerazione del Tribunale dei Minori di Napoli e decise di consegnarsi alla legga ‘a modo suo’. Il provvedimento riguardava un reato di cui è ritenuto responsabile commesso quando era ancora minorenne: in uno scooter intestato alla madre era stata rinvenuta una pistola. Nello scatto, pubblicato come storia su Instagram, lo si vedeva mentre mostrava il dito medio alla telecamera. Accanto, una scritta: “A faccia toj”, ovvero “alla faccia tua”. A completare il messaggio, una emoticon di un uomo con turbante e barba lunga. Quel disegno, secondo gli inquirenti, aveva un significato chiaro: indicava Yousseff , ex braccio destro del boss e del figlio Christian.

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