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giovedì, Aprile 25, 2024
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Droni pronti ad atterrare nel carcere di Secondigliano, contenevano smartphone e cavi

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Smartphone pronti ad atterrare nel carcere di Secondigliano, bloccati due droni. Stavolta  gli agenti della polizia penitenziaria si sono accorti del tentativo di consegna poco prima che il velivolo atterrasse. L’intento era farli approdare nell’area che si trova alle spalle dell’area detentiva. In una busta a bordo del drone, di quelli particolarmente sofisticati, dotati di telecamere e pilotabili anche a distanza di chilometri, c’erano due smartphone di ultima generazione, ciascuno dotato di caricabatteria e cavetti.

IN DIREZIONE DEL CARCERE DI SECONDIGLIANO, DOVE PARTONO I DRONI

Si ipotizza che il pilota fosse sistemato tra il campo rom, tra le palazzine del complesso di edilizia popolare della 167. Oppure nei pressi del ponte dell’Asse Mediano. “Complimenti alla polizia penitenziaria di Secondigliano per la brillante operazione”, commentano Auricchio Ciro, segretario regionale dell’USPP, e Domenico de Benedictis, segretario regionale della Uil Pa PP.

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“Nonostante la recente normativa che punisce il possesso e l’introduzione dei cellulari nelle carceri. – aggiungono Auricchio e de Benedictis – Continuano a susseguirsi i ritrovamenti.  Che però vanno di pari passo con le attività di intelligence finalizzate ad anticipare gli stratagemmi sempre più raffinati. Come nel caso di Secondigliano, di introduzione di materiali illecito negli istituti penitenziari. Un plauso particolare, dunque, alla polizia penitenziaria del plesso di Secondigliano guidato dai dirigenti Manganelli e Dapolito”.

Carcere di Secondigliano, intercettato drone con cellulari, sim e chiavistelli: articolo del 5 ottobre 2020

A Napoli la polizia penitenziaria del carcere napoletano di Secondigliano ha intercettato un drone con il quale ignoti stavano cercando di introdurre nei reparti detentivi 10 cellulari, 10 schede telefoniche e diversi chiavistelli. Lo rende noto l’Uspp. Sul ritrovamento dei chiavistelli sono in corso indagini per scoprire a quale uso fossero destinati.

Le nuove tecnologie stanno rendendo sempre più complesso il lavoro delle forze dell’ordine. Sono ormai decine i tentativi di introduzione all’interno delle carceri di dispositivi elettronici destinati alla comunicazione con l’esterno. Una vera e propria emergenza che la polizia penitenziaria tenta di arginare quotidianamente. Le indagini partite dovranno accertare se i chiavistelli fossero compatibili con i cancelli e le barriere presenti all’interno del penitenziario di Secondigliano.

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