Risultava presente in casa a due controlli della Polizia locale per accertarvi lo stato di residenza eppure in quel periodo era in Portogallo ad oltre 2500 km di distanza da Villaricca: è emerso anche questo dalle indagini della procura di Napoli nord che hanno portato in arresto sei persone, associatesi, per il riconoscimento di residenze false per cittadini stranieri, come nel caso dell’attaccante brasiliano del Farense Bruno Duarte da Silva.
Secondo gli inquirenti sarebbe stato praticamente impossibile accertarne la presenza in via Olmo a Villaricca il 4 agosto 2021 e confermata il 24 dello stesso mese: un periodo in cui il centravanti era impegnato con le fasi iniziali del campionato portoghese di prima divisione 2021/2022. Bruno Duarte appena 4 giorni dopo il presunto controllo era in campo con la squadra di allora, il Vitoria Guimaraes, come dimostra la sintesi dell’incontro pubblicata su Youtube. Così come il 22 agosto del 2021, poco meno di 48 ore prima del secondo presunto controllo, subentrando a pochi minuti dalla fine dalla panchina.
Per quest’episodio il gip contesta il il reato di falso a Silmara Fabatti, a Flavio
Alan Yogui, Alessio De Rosa, Antonio Opera e Amato Antonio.
Nell’ordinanza si legge che il 7 luglio del 2021 era stata presentata una richiesta di iscrizione anagrafica e relativa richiesta di residenza per il calciatore e che il 4 agosto seguente Alessio De Rosa, inviava una richiesta di accertamento anagrafico alla Polizia locale, immediatamente presa in carico da Antonio Amato che certificava la presenza di Duarte a nell’appartamento di via Olmo a Villaricca.
Le indagini imbastite dalle forze dell’ordine hanno però consentito di mettere a nudo ll’illecito operato dei dipendenti pubblici e in particolare di Antonio Amato, in quanto il calciatore era impegnato in partite di calcio della Primeira Liga in date estremamente vicine ai presunti controlli e per la necessità del calciatore di doversi allenare in vista delle gare con Portimonense (08/08/2021) e Vizela (22/08/2021).
Si tratterebbe, dunque, di una procedura illecita, quella delle false residenze, imbastita esclusivamente per l’ottenimento della cittadinanza italiana da parte del calciatore brasiliano, cosa poi di fatto avvenuta.
Si precisa che il calciatore non risulta indagato in questo procedimento e che gli indagati debbano considerarsi innocenti fino all’eventuale sentenza passata in giudicato.
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