Hanno fatto un buco nel muro della cella dove erano reclusi, nel carcere minorile di Airola, in provincia di Benevento. Ogni notte più vicini all’uscita, scavando anche a mani nude e riuscendo poi a smaltire il terriccio senza farsi scoprire. Poi stanotte, due giovani detenuti italiani sono riusciti ad evadere dal penitenziario sannita. E far perdere le tracce prima che la vigilanza si accorgesse della fuga. Immediatamente sono scattate le ricerche da parte dei carabinieri.
I precedenti
Non è il primo caso di evasione dalla struttura minorile di Airola. A marzo di quest’anno c’erano stata la fuga di altri due giovani. Uno poi rintracciato a Castel Volturno. Nel 2009, addirittura erano fuggiti in quattro: tutti ragazzi napoletani, due accusati di omicidio. Avevano aggredito le guardie carcerarie per poi scappare a bordo di un’auto che si trovava all’esterno del penitenziario.
Il sindacato FSA CNPP ha comunicato che nella nella notte odierna c’è stata una doppia evasione nell’istituto minorile di Airola.
Ecco la nota: “Due giovani italiani, detenuti per reati contro il patrimonio, sono evasi dalla struttura penitenziaria, a mezzo di un buco perpetrato nelle mura della cella di pernottamento ove allocati. Gli stessi, già rei di altro episodio critico di qualche giorno fa, dove un altro detenuto ebbe ad appiccare fuoco ad una cella ed i due soggetti tentarono di salire sui tetti dell’Istituto. Ferma la condanna della Federazione Sindacati Autonomi CNPP – per voce del segretario nazionale Giuseppe Merola – che rivendica la necessità di adeguare l’assetto strutturale ed organizzativo della struttura sannita, ormai da tempo in condizioni molto preoccupanti. La settimana scorsa – continua il sindacato – una nostra delegazione ha effettuato una visita sui luoghi di lavoro e ha constatato tante problematiche dettate da diverse limitazioni logistiche ed operative, nelle quali quotidianamente il personale di Polizia Penitenziaria è costretto ad operare. Non possiamo più tollerare – conclude Domenico Pelliccia segretario generale aggiunto – una situazione di ancestrale precarietà. Urge avviare i lavori di ristrutturazione ed una nuova organizzazione del lavoro. La Polizia Penitenziaria di stanza ad Airola non può continuare ad essere esposta a rischi che, inevitabilmente, compromettono l’ordine e la sicurezza. Servono risposte, ora! Noi, non ci fermeremo”.