È morto all’età di 28 anni Sammy Basso. Era il più longevo malato al mondo affetto dalla sindrome della progeria di Hutchinson-Gilford, una patologia ultra-rara caratterizzata da “invecchiamento precoce” delle cellule e dell’organismo ma non del cervello.
Sammy Basso è morto dopo essere stato colto da un malore improvviso mentre si trovava in un ristorante del Trevigiano.
Addio a Sammy Basso, era il più longevo malato al mondo di progeria
Scienziato, scrittore e attivista, pochi giorni fa, Sammy aveva vinto il premio Rizzi a Venezia nella categoria “Ambiente e Società” per “la forza di volontà, lo spirito di sacrificio, il coraggio che lo sostengono. Un grandissimo esempio a cui guardare con ammirazione e gratitudine e cercare d’imitare”.
Intervistato dalla Tgr Veneto aveva detto: “Il messaggio che voglio dare è sull’importanza della ricerca scientifica e di credere sempre in quello che si fa”. A dare la notizia attraverso i social lo staff dell’Associazione Italiana Progeria (A.I.Pro.Sa.B.), che proprio il ragazzo aveva fondato nel 2005 per diffondere le conoscenze sulla propria malattia e per promuovere la ricerca.
“Oggi la nostra luce, la nostra guida, si è spenta. Grazie Sammy per averci reso partecipi di questa vita meravigliosa. Ci stringiamo attorno alla famiglia e agli amici nel rispetto del dolore in questo delicato momento di lutto”, si legge nella nota.
Sammy Basso e il rapporto con la malattia, gli studi e l’associazione da lui fondata
Nato il 1º dicembre 1995 a Schio, alla nascita non presentava alcun segno della malattia. Quando il piccolo aveva poco più di due anni, i medici del Dipartimento di pediatria della Azienda Ospedaliera-Universitaria di Padova hanno consigliato ai genitori di Sammy di sottoporlo a una consulenza genetica, che ha permesso di giungere alla diagnosi di progeria.
Conosciuto per le molte apparizioni televisive e interviste riguardo l’attività dell’associazione e riguardo la sua malattia, diventò particolarmente conosciuto in Italia dopo la messa in onda del docu-film National Geographic intitolato ‘Il Viaggio di Sammy’, che racconta il suo viaggio lungo la Route 66, negli Stati Uniti, da Chicago a Los Angeles, con i genitori ed uno dei suoi migliori amici, Riccardo.
Nonostante la malattia Sammy, dopo aver conseguito la maturità scientifica al Liceo Scientifico St. “J. Da Ponte” di Bassano del Grappa, si era laureato in Scienze naturali e Molecular Biology all’Università di Padova.
Era anche un viaggiatore instancabile. Una mente lucida e geniale, “colorata” come lo definisce l’amico Jovanotti. Recentemente era stato in Cina. Sui social descriveva il viaggio come bellissimo e raccontava di aver “trovato la fidanzata”, una ragazza cinese che però lo aveva “mollato” perché lui era troppo intelligente. “Continuava a dirmi… troppo colto, troppo colto!”.