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Ecoballe e appalti sospetti, il ‘sistema De Luca’ svelato da Fanpage

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«Vorremmo che arrivi all’Italia intera l’idea di un Sud che compie questa mattina una delle operazioni più grande di bonifica mai realizzate, di legalità e battaglia contro i poteri criminali». Era l’oramai lontano 30 maggio 2016. Il Governatore della Campania, Vincenzo De Luca, sfilava fiero e impettito tra le piramidi di ecoballe di Taverna del Re. A testa alta, rispondeva con orgoglio alle domande dei giornalisti presenti alla kermesse politica. Perchè oggi, dopo quasi due anni e col senno di poi, quel giorno asistemmo ad una mera kermesse politica. L’unica differenza con la stantìa normalità, fu la location dove si tenne lo show: Taverna del Re, appunto. Quel giorno, con De Luca, c’erano anche i sindaci di Giugliano, Villa Literno e Parete oltre l’allora Premier Matteo Renzi. Anche l’ex Presidente del Consiglio si mostrò convinto di poter far bene, annunciando il suo obiettivo in pompa magna su Twitter.

Sostanzialmente, De Luca e Renzi erano d’accordo sul messaggio da lanciare e – vogliamo crederlo – sulle intenzioni. Il Governatore aggiunse anche preziosi dettagli: «Ci vorranno due anni e mezzo per togliere tutte le balle, ma restituiremo dignità della Campania. Vedremo nascere in questa terra nuovo lavoro». Non si soffermò solo su Taverna del Re: «Contiamo entro l’anno di completare la bonifica dei siti (la Resit, nda) che erano discariche. Abbiamo avviato anche un piano per realizzare 10 impianti di compostaggio. Operazione di bonifica più ambiziosa che si sia mai fatta». Evidentemente, le ambizioni erano troppo grandi anche per loro. Si puntava, in breve, allo smaltimento di 476mila tonnellate di rifiuti impaccottati e etichettati come “ecoballe”, prima di essere dimenticati a fasi alterne in mezzo al nulla. Il fine lavori fu fissato entro novembre 2017. Ebbene, game over.

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(De Luca a Taverna del Re, accompagnato dai sindaci dell’area interessata, 30 maggio 2016 – Google)

Di quelle 476mila tonnellate ne sono state effettivamente smaltite 104.287 tonnellate prelevate circa. Secondo La Repubblia – Napoli, “rispetto alle prime balle a gara siamo al 22%. Ma considerando che in Campania sono circa 6 milioni di tonnellate vuol dire che siamo appena all’ 1,7%”. Chissà, magari è anche per questo che il Governatore De Luca si dimostra particolarmente sensibile alle critiche sull’argomento. Oppure, sarà che nell’affare grosso che gira attorno alle ecoballe c’è anche il figlio, Roberto. Non esattamente nel modo giusto, stando a quanto sta emergendo grazie all’inchiesta Bloody Money. Una sensibilità davvero spiccata, tanto da convincerlo ad intervenire in video. Vincenzo De Luca appare indignato, paonazzo in volto. Digrigna parole grosse tra i denti, accusando i giornalisti di Fanpage e etichettandoli “camorristi”.

Il Governatore non sembra essere esattamente calmo: magari è solo per la delusione riguardante la gestione delle ecoballe

Eppure, il Nostro, avrebbe potuto tranquillamente fare affidamento alle parole di un ben più pacato Raffaele Cantone. Il Presidende dell’ANAC, sulle colonne de Il Mattino, si è detto soddisfatto dei controlli effettuati sulle gare d’appalto per l’affidamento della gestione dei rifiuti. Sicuramente è una notizia positiva ma in marcata contrapposizione con quanto, invece, sta emergendo dopo l’inchiesta di Fanpage.it. Perchè sotto la lente d’ingrandimento degli inquirenti ci sono finite tutte e quattro le aziende che si aggiudicarono gli appalti per lo smaltimento delle ecoballe campane. C’è la Vibeco, la Ecosystem, la Sarim e la Iren. Proprio la Iren è quella che, più delle altre, desta interesse. L’azienda Torinese è proprietaria di una grossa fetta Salerno Energia, partecipata del Comune. Inoltre, è l’azienda che si occupa delle “luci d’artista”. Magari, quando si sarà calmato, De Luca senior ci spiegherà perchè il figlio tratta nell’affare ecoballe, con una ditta socia del Comune di Salerno. Vittimismo di facciata permettendo, si capisce.

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