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giovedì, Marzo 28, 2024
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Lobby dei rifiuti a Napoli: il caso Sma travolge anche Biagio Iacolare

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«Il Presidente Mattarella, all’inaugurazione dell’anno giudiziario, ha detto che la corruzione si combatte con l’impegno di tutti». Con queste parole, Francesco Piccinini, direttore di Fanpage.it, ha introdotto il lavoro giornalistico realizzato da Sasha Biazzo. Un lavoro che ha fatto scoppiare la bolla nella quale era, in qualche modo, celata la cricca dei rifiuti. Una vera e propria lobby, stando a quanto sta emergendo. Chiaramente, come ogni lobby “degna” di tale nome, sono diverse le figure coinvolte. Si va dagli operai delle ditte interessate, ai dirigenti delle stesse. Dagli autisti dei tir carichi di veleni agli intermediari tra domanda e offerta. Dagli imprenditori ai politici. Ogni personaggio coinvolto, indipendentemente dal suo ruolo, è accomunato da una parola chiave. Una parola ricorrente quando scoppia una bolla del genere che genera uno scandalo politico e sociale. La keyword è, senza dubbio, corruzione.

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Mappa dei siti altamente inquinati per regione – Cittadini Reattivi

La parola chiave identificata sarebbe – ma possiamo anche evitare il condizionale, a questo punto – una delle cause principali della nascita della Terra dei Fuochi. Ma, attenzione. Quando si parla di “Terra dei Fuochi” sarebbe corretto intendere tutte le terre dei fuochi italiane. Del resto, come evidenziato dai rapporti d’inchiesta parlamentare, la Campania non è che una delle varie vittime del sistema delle lobby dei rifiuti. Sistema che, indipendentemente dal luogo, si basa, appunto, sulla corruzione. Del resto, come spesso accade, è il tempo a dare vita alla ragione. In un articolo pubblicato su Fanpage.it nel 2014, il collega Antonio Musella evidenziava come la corruzione avesse intaccato la burocrazia a più livelli. In quel caso, la verità risalita a galla mostrava come i Servizi Segreti avessero focalizzato volontariamente la loro attenzione sui protagonisti sbagliati. Favorendo l’apertura della discarica di Chiaiano.

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Interramenti di rifiuti speciali scoperti dai Carabinieri di Giugliano – archivio

In quella storia venuta a galla furono coinvolti la Ibi e la Edil Car, legate ai clan Polverino e Mallardo ed al clan dei Casalesi. In particolare, sui documenti visionati da Fanpage.it, una frase su tutte ritorna prepotentemente: «i rapporti poco trasparenti tra una lobby imprenditoriale di elevata perizia tecnica ed i gestori politici regionali e locali». Il che significa che chi deve indagare, conosce perfettamente quale sia la verità. Solo che, alle volte, per far venire a galla la verità c’è bisogno di una spinta. Non importa di che tipo, è necessario che sia oggettivamente protesa alla verità vera. Come, appunto, l’inchiesta giornalistica condotta da Fanpage.it. Perchè questo significa cercare la verità: sezionare un fatto, analizzando ogni pezzo del puzzle, mettendo in ordine i tasselli. Il risultato è un’inattaccabile costatazione di ciò che esisteva, prima d’ora, solo sotto forma di sensazione o di caso giudiziario in fase embrionale.

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Uno scatto delle analisi su un terreno trasformato in discarica tossica a Casal di Principe- archivio

Il sistema nascosto su cui si basa la lobby dei rifiuti è stato svelata dal suo interno e la corruzione è sotto la luce dei riflettori. I “gestori politici regionali e locali” non sono più parole vuote ma persone reali. Come Roberto De Luca, figlio di Vincenzo, presidente della regione Campania. Lorenzo Di Domenico, ex consigliere delegato della Sma Campania. Luciano Passariello, candidato alla Camera alle prossime politiche per Fratelli d’Italia. Come Biagio Iacolare, presidente uscente della Sma Campania. Da destra a sinistra, passando per il centro. L’accusa che li accomuna è “corruzione aggravata dall’articolo 7 e finanziamento illecito dei partiti”, nell’ambito della gestione illecita dei rifiuti. Corruzione. Buona parte della filiera della gestione dei rifiuti campana marchiata a fuoco con questa parola. Corruzione. Svelata da un’inchiesta giornalistica. Non ancora completamente svelata, peraltro. La verità oggettiva è in maturazione. Diventerà presto una verità giudiziaria.

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Biagio Iacolare, noto politico dell’area nord di Napoli – archivio

Volendo focalizzare l’attenzione sull’area Nord di Napoli, come detto, spicca il nome di Biagio Iacolare. Il suo peso politico sulle provincie settentrionali di Napoli è rilevante. Di mentalità demitiana, ha ricoperto diversi ruoli di spicco. Vice presidente del Consiglio Regionale della Campania, consigliere provinciale. Ancora, segretario provinciale UDC, consigliere comunale a Marano, componente della Commissione Politiche Giovanili. Tutto prima di ricoprire la carica di presidente della Sma Campania. Probabilmente non è un caso che sia finito nel girone dell’inferno generato ad hoc dall’inchiesta di Fanpage.it. Che possa essere collegato con il numero spropositato di discariche tossiche sul territorio a Nord di Napoli? Che ci sia il suo nome tra i responsabili del disastro annunciato della gestione delle “Ecoballe” e dei Regi Lagni? Quella svelata dall’inchiesta è una verità a puntate. La scopriremo un po’ alla volta.

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