Renato Napoleone, l’ex reggente degli Amato-Pagano per Arzano e Casavatore nonchè fedelissimo di Rosaria Pagano, fu tra i promotori della ‘cacciata’ dei maranesi da Melito e Mugnano quando gli Amato-Pagano si spaccarono in due tronconi. Si tratta di un passaggio fondamentale illustrato ai magistrati dal collaboratore di giustizia Antonio Accurso, ex reggente della Vanella Grassi:«In un’occasione Napoleone fu chiaro: lui, Cicciariello (Francesco Paolo Russo) e tutti gli Amato-Pagano che loro rappresentavano volevano avere il controllo totale di Melito e Mugnano, estromettendo totalmente i cosiddetti maranesi. Il problema che io ho sempre evidenziato, sia a Cicciariello che poi allo stesso Napoleone era preferibile trovare un accordo, perché loro erano noti alle forze dell’ordine. e, quindi, un’eventuale guerra li avrebbe esposti alle indagini, mentre i maranesi erano quasi degli sconosciuti».
Momenti di tensione all’interno del clan come evidenziato dall’ex reggente della Vanella Grassi:«A questa fase iniziale delle trattative, sono seguiti altri incontri, anzi quasi tutti i giorni parlavo di questa vicenda con Cicciariello ed il Gemello. Fino a quando, qualche giorno prima del 17 maggio 2014, persone dal rione Sanità di recente arrestate, ossia i Sibillo, io non li conosco, ho solo sentito riferire imbasciate, dissero a due affiliati Vinella ossia Pietro il Mellone e Mincione Raffaele, che il Rosso voleva incontrare la Vinella per chiarire la situazione. L’incontro vi è stato, e il Rosso, come ho già detto, prese le distanza dal Chiattone (Antonio Pastella). Fece la sua proposta, nei seguenti termini: loro maranesi restavano a Mugnano e gli Amato a Melito; poi i primi avrebbero versato dai guadagni delle estorsioni una cifra mensile per il mantenimento dei detenuti».