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martedì, Maggio 7, 2024
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Escort e biglietti per la Champions, così i dirigenti del fondo pensione spendevano i soldi degli infermieri 

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I sequestri dal valore totale di 40milioni ai dirigenti del fondo pensione Enpapi, l’istituto previdenziale degli infermieri, nascondono notti brave, biglietti per la Champions e ville sparse per l’Italia. Dopo il maxi sequestro ai dirigenti dell’Enpapi è infatti emersa la fitta rete del traffico illecito di cifre che nella realtà erano destinate agli infermieri.

Le notti brave dei dirigenti 

Notti brave con escort, ville sparse in tutta Italia e biglietti della Champions, queste le priorità maggiori per i dirigenti del fondo pensione Enpapi. Quest’ultimi infatti sono accusati di aver utilizzato soldi destinati agli infermieri per portare a termine cause decisamente non nobili. L’utilizzo da parte di chi dovrebbe preservare la sicurezza di un fondo pensione di somme per affari personali è già una colpa. Quest’ultima si aggrava, soprattutto nella morale, se queste somme rubate sono state spese per non nobili cause.

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I dirigenti del fondo pensione pare infatti che abbiano utilizzato i soldi “rubati” per avvalersi della compagnia di escort durante alcune serate. In aggiunta a questo hanno inoltre ritenuto opportuno utilizzare i fondi pensione degli infermieri per pagare Barcellona – Juventus. Tutto a spese degli infermieri che, inconsapevolmente, hanno “viziato” i dirigenti. Oltre le spese “sporadiche” sotto inchiesta nel mirino dei sequestri ci sono anche svariate ville in Italia.

La sentenza 

Come raccontato da Repubblica, era il 2019 e in quell’indagine venivano contestati diversi reati poi giudicati dal Tribunale di Milano. Il processo che vede l’ex direttore generale dell’ente, un imprenditore ed un avvocato accusati di aver ostacolato la vigilanza sui conti dell’Istituto è poi proseguito nella capitale. Arriva ora anche la sentenza definitiva. L’ex direttore è stato condannato a scontare 8 anni di carcere, il legale invece a 4 anni, mentre l’impresario dovrà scontare sette anni e sei mesi di carcere e solamente per un episodio inerente alla compravendita di un immobile a Potenza.

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