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giovedì, Aprile 18, 2024
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Falsi permessi per presunti terroristi, 7 imputati alla sbarra: il capo è di Marano

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È iniziato questa mattina al Tribunale di Napoli, innanzi al GIP Dott.ssa Maria Laura Ciollaro, il processo a carico di 7 imputati, arrestati lo scorso Maggio, ritenuti responsabili, a vario titolo, al favoreggiamento dell’immigrazione clandestina, corruzione, associazione a delinquere. Gli imputati hanno chiesto ed ottenuto di essere giudicati con il rito abbreviato. Il processo è stato rinviato al 7 febbraio per le richieste di condanna del pubblico ministero della DDA e le discussioni degli avvocati.

Si tratta di:

⁃Fourati Salim, detto Samuele o Zaito, 48enne algerino, residente a Marano;
⁃Spinosa Vincenzo, 64enne di Marano, ex agente di Polizia;
⁃Faycal Kheirallah, 42enne algerino, detto ‘capo’ o ‘il professore’;
⁃Scagliola Flavio, 45enne, poliziotto;
⁃Grine Mounier, 35enne algerino;
⁃Qing Weng, detto ‘Michele il cinese’, di Fujian (Cina)
⁃Alessandro Cerrone, di 41 anni.
 Il GIP del Tribunale di Napoli Dott. Marco Carbone nello scorso settembre aveva disposto gli arresti domiciliari per Spinosa Vincenzo, 64enne maranese, e Fourati Salim, detto Samuele o Zaito, 48enne di origine algerina ma da oltre venti anni residente a Marano, accogliendo le richieste degli avvocati Antonio Giuliano Russo e Luigi Poziello, entrambi del Foro di Napoli Nord. Anche il PM della DDA Catello Maresca aveva espresso parere favorevole, i due imputati erano detenuti a Poggioreale dallo scorso Maggio.
Per l’inchiesta del Gico e della Squadra Mobile di Napoli che ha sgominato una banda dedita al favoreggiamento dell’immigrazione clandestina erano finiti in carcere tre algerini: Salim Fourati, detto ‘Zaito’ o ‘Samuele’, di 48 anni; Mounier Grine, di 36 anni e Faycal Kheirallah, 42 anni, detto ‘capo’ o ‘il professore’. In carcere era finito anche Flavio Scagliola, poliziotto di 45 anni e per l’ex agente Vincenzo Spinosa, di Marano, di 64 anni. Il giudice aveva invece disposto gli arresti domiciliari per il 28enne Qing Weng, detto ‘Michele il cinese’, di Fujian (Cina) e Alessandro Cerrone, di 41 anni. I reati contestati, a vario titolo, l’associazione per delinquere dedita al favoreggiamento dell’immigrazione clandestina e alla corruzione.
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