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mercoledì, Maggio 8, 2024
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Festa dopo l’assoluzione di Angelo Simeoli a Marano, il sindaco Morra stigmatizza: “Prendiamo le distanze da ostentazioni alla Gomorra”

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Assolto dall’accusa di fittizia intestazione di beni. Si è concluso il processo di primo grado a carico di Angelo Simeoli, re del cemento maranese, dei suoi figli e di una cinquantina di imputati. Il tribunale di Napoli ha assolto tutti gli imputati perché il fatto non sussiste. Il tribunale gli ha restituito beni per un valore di circa 100 milioni di euro.

Simeoli e gli altri coinvolti nel procedimento giudiziario rispondevano, a vario titolo, anche del reato di concorso esterno con il clan Polverino. Simeoli e i suoi figli sono attualmente rinviati a giudizio in altri processi.

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Sono stati tutti assolti i 57 imputati del processo che aveva ipotizzato reati di riciclaggio, intestazione fittizia di beni e presunte collusioni con tre diversi clan camorristici (Nuvoletta e Polverino di Marano e i Casalesi della provincia di Caserta) nelle attività del gruppo facente capo all’imprenditore di Marano Angelo Simeoli, oggi 82enne, e attivo prevalentemente nel settore edilizio e immobiliare. Nel collegio difensivo tra gli altri sono stati impegnati gli avvocati Mario Griffo, Giuseppe Stellato e Domenico Della Gatta.

I festeggiamenti per l’assoluzione e le parole del sindaco Matteo Morra

Dopo l’assoluzione la famiglia Simeoli ha voluto effettuare dei festeggiamenti in famiglia. Alcune immagini sono anche circolate sui social, nelle quali si vedono parenti e amici brindare alla notizia dell’assoluzione. A creare scalpore è la presenza di un noto politico di Marano. Tant’è che il sindaco Matteo Morra ha ritenuto opportuno diramare una nota stampa per stigmatizzare l’accaduto.

“Circolano sul web le immagini dei festeggiamenti per l’assoluzione di un noto imprenditore maranese in uno dei procedimenti giudiziari che lo riguardano. Pur comprendendo sul piano umano il sollievo della persona coinvolta e dei suoi familiari, prendiamo nettamente le distanze da gesti di ostentazione che sembrano tratti da un episodio della serie tv Gomorra”, dice Morra. “Nel contempo, a prescindere dall’esito della singola vicenda giudiziaria, ribadiamo la nostra più ferma condanna dei fenomeni di acquiescenza, quando non di piena vicinanza, al sistema camorristico che nei decenni scorsi hanno inquinato la politica e l’economia locale producendo per la nostra comunità danni incalcolabili. Perché le attuali difficoltà gestionali del comune e i problemi che con grande fatica stiamo cercando di superare sono una diretta conseguenza di logiche, rapporti e interessi che devono essere consegnati al passato e che non possono trovare alcuno spazio nel presente e nel futuro della nostra città”.

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