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giovedì, Aprile 25, 2024
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Focolaio nel carcere in Campania, almeno 12 detenuti positivi al Covid

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Sembra che siano almeno 12 i detenuti positivi nel carcere di Santa Maria Capua Vetere. Lo segnala il segretario generale del Sindacato Polizia Penitenziaria (Spp) Aldo Di Giacomo: «La situazione nei penitenziari della Campania nel giro di qualche settimana si è fortemente aggravata e richiede, come stiamo chiedendo già da tempo, l’obbligo vaccinale per tutti i detenuti perché limitarlo solo al personale penitenziario non basta a bloccare il focolaio.  Non può essere certo il Green Pass a prevenire il rischio se l’obbligo non viene esteso a tutti, a cominciare dai familiari e dagli avvocati dei detenuti».

Carceri: garanti Campania e Napoli, Poggioreale polveriera

“Siamo stati al padiglione Milano – primo piano – per farci raccontare come sono andate le cose durante l’ora d’aria dell’altro giorno. Due detenuti stranieri di 34 anni e di 23 anni, tossicodipendenti e con problemi psichici, durante il passeggio hanno scatenato una rissa con coltelli rudimentali, causando ferite a tre detenuti.

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I detenuti incontrati al Milano, presenti in celle da otto e nove persone e ambienti socio-sanitari raccapriccianti, ci hanno raccontato che non si è trattato di una rissa tra bande criminali, quanto piuttosto di un episodio dovuto alla mancanza di ambienti di socialità, all’insofferenza per i ritardi nelle decisioni della magistratura, ai problemi connessi al Covid. Il sovraffollamento mette a serio rischio ogni ipotesi di attività trattamentale finalizzata al recupero dei detenuti. Abbiamo visto anche uno dei due detenuti in questione che veniva medicato in infermeria perchè si era procurato dei tagli con forme di autolesionismo nella giornata di ieri “. Così il garante campano dei detenuti Samuele Ciambriello e quello di Napoli Pietro Ioia all”uscita del carcere di Poggioreale.

I due Garanti sono stati, poi, al reparto Firenze, sia per incontrare delle volontarie che hanno promosso un corso settimanale di giovedì, dal titolo “Libera-mente”, sia per incontrare una delegazione di detenuti. Anche al Firenze, che è un reparto di detenuti che per la prima volta entrano in carcere, ci sono celle da nove e dieci.

Ciambriello e Ioia così concludono:” A Poggioreale mancano agenti di Polizia penitenziaria, educatori, psicologi, psichiatri, mediatori culturali e linguistici. I detenuti immigrati che entrano per la prima volta in Istituto, vengono mandati in padiglioni con reclusi recidivi. Dall’inizio dell’anno ci sono stati 185 atti di autolesionismo, 15 tentativi di suicidio sventati prontamente dagli agenti di Polizia penitenziaria, un suicidio e 132 colluttazioni. I sindacati di polizia dicono che Poggioreale è una pentola a pressione, noi aggiungiamo che è una polveriera con miccia corta. Il Governo e il Dipartimento dell’Amministrazione penitenziaria devono intervenire, così come la Politica che vive – ad oggi – un distanziamento carcerario.

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