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giovedì, Aprile 25, 2024
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Funerali Mihajlovic, oltre duemila i presenti: “Morte apre il secondo tempo della vita, spero tu stia bene”

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Oggi l’ultimo saluto a Sinisa Mihajlovic. Le esequie hanno avuto inizio alle 11:30 nella Basilica di Santa Maria degli Angeli e dei Martiri a Roma. Un lungo e commosso applauso ha accompagnato l’ingresso in chiesa del feretro.

Tante le personalità presenti, a partire dall’intero gruppo squadra del Bologna, ultima squadra allenata dal serbo, ai tanti ex compagni di squadra della Lazio scudettata del 2000, tra cui Favalli, Marchegiani, Pancaro, Liverani, Peruzzi, Fiore, Corradi e Stankovic.

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Presenti anche Massimo Ferrero, che lo ha avuto come allenatore alla Sampdoria durante la sua era presidenziale, e Urbano Cairo che invece lo ha avuto al Torino, e poi ancora Roberto Mancini, Totti, De Rossi, il ministro dello sport Andrea Abodi, il presidente del CONI Giovanni Malagò, il sindaco di Roma Roberto Gualtieri, il presidente della FIGC Gabriele Gravina e Gianni Morandi.

Numerosi tifosi laziali, bolognesi e della Stella Rossa presenti fuori la basilica. Anche l’aquila simbolo della Lazio, Olimpia, è stata fatta entrare per omaggiare l’ex calciatore e allenatore serbo, fatta uscire poi dopo pochi minuti.

Le esequie celebrate dal cardinale Zuppi, arcivescovo di Bologna. Fuori la basilica, uno striscione con scritto “Ciao Sinisa, uno di noi”.

Al termine delle esequie, dopo circa un’ora, le persone hanno iniziato ad uscire dalla basilica. Tra i primi, il numero uno della FIGC Gravina, il presidente del CONI Malagò e il ministro dello Sport Abodi, senza rilasciare dichiarazioni.

“SINISA NON E’ SCAPPATO DAVANTI ALLA MALATTIA, E’ STATO UN GUERRIERO”

Il cardinale Zuppi ha così parlato durante l’omelia: “Mihajlovic voleva diventare vecchio con tanti nipoti. Era uno capace di dare un’occasione a chi non l’aveva mai avuta. Lui sapeva esaltare le caratteristiche degli altri. Non è scappato davanti alla malattia: ha dato forza mostrando la fragilità dolce di un guerriero, che è tale perché sa rialzarsi o ci prova. La fragilità è una porta non un muro”.

IERI LA CAMERA ARDENTE IN CAMPIDOGLIO, IL SALUTO DI SPALLETTI

Ex compagni di squadra, politici, amici, suoi calciatori e tifosi: tutti hanno voluto salutare Sinisa Mihajlovic ieri a Roma. Dalla premier, Giorgia Meloni, al presidente del Senato, Ignazio La Russa, passando per Luciano Spalletti, il numero uno della Lazio Claudio Lotito, Vincenzo Montella e tanti altri. In migliaia si sono riversati nella Sala della Protomoteca del Campidoglio, rimasta aperta fino alle 18, per una preghiera e una parola di conforto alla famiglia.

In particolare, l’allenatore del Napoli Luciano Spalletti ha voluto ricordare con queste parole cariche di emozioni e commozione il collega scomparso: “Il mio ricordo è legato a quando ci siamo incontrati l’ultima volta a Bologna. Prima di entrare in campo è stato molto carino, c’era grande stima fra di noi. Mi sembra normale che ci sia tutto questo dispiacere per la sua scomparsa. Ci siamo sentiti anche di recente, quando era ancora allenatore del Bologna, per parlare di alcuni collaboratori. Mihajloivc era uno che ti faceva capire subito chi era, non aveva il timore di doversi nascondere per doverti aggirare. Era una persona di valore, si percepiva subito quando ci giocavi contro. Aveva stima per il calcio e aveva a cuore il Napoli, abbiamo parlato a lungo su questo argomento. Era una persona molto diretta, suscitava subito questo senso di persona vera e diretta”

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