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mercoledì, Giugno 26, 2024
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Urla nei vicoli e offese, le reazioni dopo il pentimento di Genny ‘a carogna

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L’ultras del Napoli Gennaro De Tommaso, soprannominato “Genny ‘a carogna“, e’ diventato un collaboratore di giustizia. Lo riferiscono oggi alcuni quotidiani. Gennaro De Tommaso fu colui che il 3 maggio del 2014 nello stadio Olimpico di Roma intavolo’ una trattativa prima della finale di Coppa Italia Napoli-Fiorentina segnata dal grave ferimento a colpi di pistola di Ciro Esposito che morira’ 53 giorni dopo in ospedale. Esposito fu colpito durante degli scontri nei pressi dello stadio prima della partita, per mano dell’ultras romanista Daniele De Santis, successivamente arrestato e condannato. La foto di De Tommaso, a cavalcioni di una balaustra degli spalti, fece il giro del mondo. Genny, oltre ad essere in contatto con le frange estreme del tifo azzurro, e’ stato anche condannato per traffico di sostanze stupefacenti. Il Tribunale di Napoli lo ha condannato, pochi mesi fa, a 18 anni di carcere.

La prima decisione

Le avvisaglie di pentimento ci sono state quando Gennaro De Tommaso ha revocato il suo storico difensore. Da allora, nei vicoli di Forcella si è diffusa con sempre maggiore insistenza la voce di una disponibilità a collaborare con la giustizia da parte dell’ex capotifoso immortalato da fotografi e cineoperatori sulla balaustra dello stadio Olimpico la sera del 3 maggio 2014, prima dell’inizio della finale di Coppa Italia segnata dagli scontri sfociati nell’omicidio del sostenitore napoletano Ciro Esposito.

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Gli sviluppi

Cinque anni fa fu il protagonista della finale di Coppa Italia tra Napoli e Fiorentina, quando – dopo il ferimento di Ciro Esposito – salì su una balaustra dello stadio Olimpico e, in rappresentanza di tutti i tifosi partenopei presenti in curva, trattò con la Figc e le forze dell’ordine per far disputare la partita, iniziata poi con circa un’ora di ritardo. Oggi Gennaro De Tommaso, conosciuto come “Genny ‘a carogna“, è in carcere in seguito a una condanna a 18 mesi per traffico internazionale di sostanze stupefacenti e avrebbe deciso di collaborare con le autorità.
A capo di un giro che controllava la cocaina in arrivo dal Sudamerica, ha ricevuto anche un Daspo di 8 anni ed è stato arrestato per associazione a delinquere, resistenza a pubblico ufficiale e, durante il suo periodo in carcere, per la detenzione di un telefono cellulare. Genny, da cui la famiglia si sarebbe dissociata, rifiutando anche il programma di protezione, potrebbe svelare i rapporti tra clan della camorra e ultras del Napoli.

 

Le reazioni

Dopo la decisione di collaborare con lo Stato, la sua famiglia, contatta da agenti del servizio Centrale di Protezione, ha deciso di non seguirlo nella sua scelta e per ora tutti hanno rifiutato di andare via da Napoli. Ma sui social ci sono state tante reazioni, soprattutto di offese sui social e urla nei vicoli.

 

 

 

 

 

 

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